Cordoglio in tutta la Val di Bisenzio, ma anche a Montemurlo dove ha vissuto a lungo, per la morte di Sergio Mari, uno degli ultimi partigiani, giovanissima staffetta della Brigata Bogardo Buricchi. Sergio Mari era nato il 23 marzo 1927 a La Briglia e nel 2016 fu insignito della Medaglia della Liberazione. Profondo il suo legame di amicizia con Angiolo Menicacci, un altro protagonista della guerra di Liberazione, a lungo sindaco di Montemurlo.
Il sindaco Simone Calamai e tutta l'amministrazione comunale di Montemurlo si stringono in segno di cordoglio alla famiglia di Sergio Mari: "È davvero difficile dover dire addio a Sergio Mari, un uomo di grande umanità che ha portato avanti per tutta la vita i valori della Resistenza, della lotta per la libertà e la democrazia. Una persona intelligente, attenta, con la quale era sempre interessante confrontarsi. - dice il sindaco Simone Calamai – Non posso non ricordare il suo impegno a favore della memoria. Non si è mai tirato indietro quando c'era da parlare con i ragazzi delle nostre scuole, ai quali ha raccontato con passione la sua esperienza di giovane partigiano, conquistando l'interesse di intere platee. Con Sergio Mari se ne va un pezzo della nostra storia. Sta oggi a noi continuare a portare avanti quei valori nei quali lui ha sempre creduto con forza".
Pur essendo originario de La Briglia (Vaiano), Sergio Mari era residente a Montemurlo dagli anni Sessanta, dov'era molto conosciuto e apprezzato da tutti. La sua storia di impegno nella Resistenza d'altronde è strettamente collegata al territorio di Montemurlo e in particolare ad alcuni luoghi simbolo della Lotta di Liberazione come la Fattoria di Javello, che durante gli anni della guerra, fu un riparo sicuro per i partigiani in fuga ed ad Albiano che, tra il 1943 e il 1944, fu scelto dai ricercati anti-fascisti come rifugio. Albiano, inoltre, fu punto di raccordo tra i partigiani, che avevano base ai Faggi di Javello e il Comitato di Liberazione Nazionale con sede a Prato nel convento di San Niccolò. Tra i giovani che tenevano i contatti tra Albiano e il Comitato di Liberazione di Prato c'era anche il giovane Sergio Mari, staffetta della brigata partigiana Bogardo Buricchi. Mari si è sempre impegnato per trasmettere alle nuove generazioni la memoria della lotta contro il nazi-fascismo e i valori della Resistenza. La figura di Sergio Mari si collega poi a quella di un altro uomo della Val Bisenzio, anch'esso de La Briglia, Angiolo Menicacci, amato sindaco di Montemurlo dal 1951 al 1970. Menicacci fu una figura di riferimento per la formazione politica e di impegno civile di Mari.
“Con Sergio Mari perdiamo un testimone instancabile della guerra di Liberazione dal nazifascismo e delle sue ragioni irrinunciabili di democrazia e libertà - sottolinea il sindaco di Vaiano, Primo Bosi, anche a nome dei sindaci di Vernio e Cantagallo - Sergio ha dato un contributo straordinario per mantenere attuali i valori della Resistenza, arricchire la memoria collettiva e trasmetterla alle giovani. La comunità vaianese si stringe ai suoi figli, ai nipoti, e all’Anpi”.
Sergio Mari ha collaborato ha lungo anche con la Fondazione CDSE, il presidente Giulio Bellini e la direttrice Alessia Cecconi lo ricordano con affetto e gratitudine.
Fonte: Ufficio Stampa
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