Si riparte da capo. Alla Gkn Driveline Firenze è arrivata una lettera ai dipendenti di Campi Bisenzio, datata 26 novembre, in cui l'azienda anuncia che dopo aver ritardato "l'avvio della procedura di licenziamento collettivo fino alla fine di novembre", ora "siamo costretti a iniziare la procedura legale alla fine di questo mese".
"Continueremo diligentemente la discussione con il sindacato e le istituzioni - sottolinea Gkn - per trovare un'intesa che possa effettivamente portare avanti il progetto di reindustrializzazione". "Arrivata raccomandata. Gkn si prepara a riaprire la procedura di licenziamento. Decretate ora. Ancora una volta presi in giro", scrive su Facebook il Collettivo di Fabbrica dello stabilimento.
Il resto della lettera.
L'azienda ha citato l'esistenza di "manifestazioni di interesse da parte di investitori esterni, interessati a rilevare il sito produttivo e realizzare i loro progetti imprenditoriali, volti a perseguire diverse opportunità in settori di recente affermazione, affini al mondo automotive e per i quali il futuro è più promettente. Il piano di reindustrializzazione potrebbe potenzialmente garantire il mantenimento di nuove produzioni industriali nella zona e salvaguardare le opportunità di lavoro. Questo processo necessita di tempi rapidi e di un contesto di adeguata serenità sindacale e sociale. Purtroppo, nonostante le nostre diverse sollecitazioni, non siamo ancora al punto in cui speravamo di essere in merito ai progressi verso la partenza dell'iter di reindustrializzazione, ma possiamo assicurarvi che faremo di tutto affinché questi progressi accadano per la salvaguardia dell'occupazione di tutti i nostri dipendenti. Abbiamo manifestato in più occasioni al sindacato, che a breve sarà nostro esclusivo interlocutore nell'ambito delle regole della procedura, che è nostra intenzione portare avanti il processo di industrializzazione, e crediamo sia ora la nostra migliore soluzione per minimizzare l'impatto sociale della decisione di chiudere l'impianto. Focalizzati su questo obiettivo, Vi garantiamo il nostro immutato impegno e apertura al dialogo".
Nardella e Fossi: "Subito il tavolo della reindustrializzazione"
“Siamo a fianco dei lavoratori Gkn che oggi hanno ricevuto una nuova lettera. Eppure è stato nominato da poco l’advisor che si deve occupare della reindustrializzazione, sulla quale al momento non abbiamo novità”.
Il sindaco di Firenze e della città metropolitana Dario Nardella e il sindaco di Campi Bisenzio Emiliano Fossi hanno ricevuto oggi a Palazzo Vecchio una delegazione di dipendenti della Gkn che ha inviato oggi una lettera ai dipendenti della fabbrica. All’incontro era presente anche l’assessora al lavoro Benedetta Albanese.
“La priorità è aprire subito il tavolo della reindustrializzazione di Gkn in modo serio e fuori da ogni condizionamento e chiediamo un pieno coinvolgimento di Invitalia in questo processo - hanno detto Nardella e Fossi - e soprattutto fuori da procedure di licenziamento. Nel contempo auspichiamo che venga ripreso il lavoro avviato dal ministro Orlando sul provvedimento sulle delocalizzazioni alla luce di quello che sta succedendo nuovamente alla Gkn e di quello successo poche settimane fa anche a Bologna, per evitare un’esclation in tutto il paese. La situazione di Firenze peraltro presenta dei casi ancora più gravi per le pronunce della magistratura sul comportamento antisindacale dell’azienda”.
Il delegato Rru Gkn: "Noi abbiamo già la nostra proposta per il futuro"
“Per noi era preventivabile che Gkn Firenze su preparasse a riaprire la procedura di licenziamento da dicembre, probabilmente già da domani. In questo modo i 75 giorni della procedura ricadrebbero nel periodo delle festività, dicembre e gennaio, quando il Paese si ferma per le festività e la mobilitazione è più difficile. Il Governo aveva tutto il tempo di intervenire con un decreto di urgenza o con un disegno di legge antidelocalizzazioni che impedisse per l’ennesima volta uno scempio simile
Gkn si vanta di un processo di reindustrializzazione, che per noi è un raggiro potenziale, come del resto è già avvenuto in questo Paese dove si fanno firmare cessazioni di attività e ammortizzatori per cessazione di attività con la promessa dell’arrivo di fantomatici compratori che puntualmente si ritirano una volta che fondo finanziario e multinazionale sono scappati.
Noi chiediamo garanzie chiare: prima si discuta del piano di continuità produttiva e occupazionale, del mandato di vendita che Gkn ha dato al suo advisor. Tutto ciò avvenga sotto la supervisione del Ministero, di Invitalia, delle organizzazioni sindacali e dell’assemblea permanente dei lavoratori. Chiediamo che chi arriva mantenga lo stesso patrimonio di diritti conquistati in questi anni e gli stessi livelli occupazionali. Noi abbiamo già la nostra proposta per il futuro di Gkn, capace di tenere insieme un piano per la nazionalizzazione con una prospettiva concreta di reindustrializzazione del sito produttivo con la creazione di un polo pubblico per la mobilità sostenibile”.
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