Esercitazione della guardia costiera livornese: aereo costretto ad ammaraggio

Nella mattinata del 23 novembre il Centro Secondario di Soccorso Marittimo della Guardia Costiera di Livorno (2° Maritime Rescue Sub Center) ha coordinato una esercitazione complessa di soccorso ad aeromobile sinistrato in mare (cd. AIRSUBSAREX). Le operazioni sono state svolte nell’ambito dell’attività addestrativa cui sono costantemente sottoposti i militari della Guardia Costiera per testare il livello di preparazione del personale, la capacità di attivazione e risposta della catena di soccorso e l’efficacia delle procedure operative, con particolare riferimento alla cooperazione tra i diversi Enti dello Stato e i soggetti privati che possono utilmente concorrere nelle emergenze in mare.

L’esercitazione ha visto coinvolti tre unità navali della Capitaneria di Porto di Livorno, un elicottero della Base Aeromobili della Guardia Costiera di Sarzana, due unità navali, un elicottero ed il Nucleo Sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Livorno, oltre ad un mezzo navale disinquinante dislocato nel porto di Livorno.

La simulazione addestrativa ha preso il via alle 9.30 con la comunicazione pervenuta alla Sala Operativa della Direzione Marittima di Livorno da parte della Torre di Controllo dell’aeroporto di Pisa in merito alla perdita di contatto radar con un idrovolante monomotore da turismo Piper PA-18 Idro con due persone a bordo, diretto all’aeroporto di Marina di Campo, che pochi minuti dopo il decollo aveva riferito un’avaria al motore e la decisione di tentare l’ammaraggio in planata.

La Sala Operativa della Guardia Costiera di Livorno assumeva quindi il coordinamento delle operazioni di ricerca e soccorso, inviando nella zona di presumibile ammaraggio due unità navali dipendenti (una delle quali con personale medico a bordo), una motobarca e un gommone con sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Livorno e un elicottero della Base Aeromobili G.C. di Sarzana, oltre al mezzo antinquinamento Nos Taurus. Veniva inoltre costituita un’Unità di Crisi con i responsabili operativi della Capitaneria di Porto e il responsabile dei Nuclei Nautico e Sommozzatori dei Vigili del Fuoco.

Dopo circa 20 minuti le prime unità di soccorso della Guardia Costiera avvistavano il velivolo in mare, a circa 6 miglia a Sud del porto di Livorno.
Il pilota del velivolo, in discrete condizioni di salute, veniva trasportato a Livorno a bordo di una motovedetta della Capitaneria di Porto, mentre il passeggero, pluritraumatizzato, su indicazione del Servizio 118, veniva immobilizzato su una barella galleggiante e verricellato a bordo dell’elicottero NEMO 16 della Guardia Costiera per il successivo trasporto all’ospedale di Pisa.

I sommozzatori dei Vigili del Fuoco intervenivano quindi per mantenere in galleggiamento l’aereo, con danni agli “scarponi” e alla fusoliera, coadiuvati da ulteriori operatori subacquei calati in mare dall’elicottero DRAGO 121 frattanto sopraggiunto dal Reparto Volo dei Vigili Fuoco di Cecina.
Assicurato il prioritario soccorso alle persone e scongiurato l’affondamento dell’idrovolante, l’attenzione veniva quindi rivolta all’ambiente marino, con l’intervento del mezzo disinquinante che recuperava alcuni frammenti del velivolo alla deriva.

L’esercitazione, svoltasi in condizioni meteomarine non agevoli, con mare mosso e vento teso, ha avuto un esito molto positivo, dimostrando la grande professionalità del personale coinvolto e confermando ancora una volta l’eccellente sinergia tra la Guardia Costiera ed i Vigili del Fuoco di Livorno, chiamati spesso a collaborare nelle attività di ricerca e soccorso in mare in una realtà particolarmente complessa e impegnativa qual è il Compartimento marittimo di Livorno. Essenziale il contributo delle componenti aeree – spesso decisive per la tempestività dei soccorsi – che ha consentito il più celere trasferimento sanitario del ferito grave da parte dell’elicottero della Guardia Costiera e il rapido intervento di ulteriori sommozzatori dei Vigili del Fuoco che hanno evitato l’affondamento del velivolo. Da evidenziare la strategica utilità del mezzo disinquinante dislocato a Livorno dal Ministero della Transizione Ecologica, la cui disponibilità costituisce un importante presidio a tutela del prezioso e delicato ecosistema marino toscano.

Fonte: Ufficio Stampa

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