TEDxEmpoli di nuovo in presenza: "Aspettatevi l'inaspettato"

Un momento dell'edizione 2019 (foto gonews.it)

L'intervista a Matteo Cipollini, curatore dell’evento e presidente dell’associazione organizzatrice


TEDx Empoli torna di nuovo in presenza e lo fa in grande stile

Aspettarsi l’inaspettato. Questa la promessa fatta dalla seconda edizione di TEDxEmpoli, in scena domenica 12 dicembre dalle 15 alle 20 al Palazzo delle Esposizioni, che dopo un’attesa lunga due anni è pronta a trasformare nuovamente la città in luogo di incontro e scambio di idee. Un appuntamento che molti hanno giudicato imperdibile, visto che i ticket sono già andati a ruba.

TEDx (acronimo di Technology, Entertainment, Design), infatti, è un evento annuale che unisce le migliori menti di rilievo nazionali e internazionali in un’unica sede per condividere pensieri su un determinato argomento o disciplina – tecnologia, intrattenimento, design, scienza, business e sviluppo – con l’obiettivo di “produrre innovazione”.

La prima edizione, nel 2019, ha avuto un roboante successo ed era chiaro che poteva essere il primo passo di un lungo e fervido cammino, ma la pandemia ha bloccato questo processo di crescita, tarpando le ali all’edizione 2020.

"Chiusa l’edizione 2019 – spiega Matteo Cipollini, curatore dell’evento e presidente dell’associazione organizzatrice  – ci siamo iscritti a un evento TED ufficiale, in modo da poter organizzare un TedxEmpoli più grande e ottenere così una licenza che permettesse un maggior numero di partecipanti e di speaker. Un investimento economico non indifferente, che ci avrebbe portato a New York, ma la pandemia ha bloccato tutto. Fortunatamente, ci hanno consentito di seguire un corso online e ottenere così la licenza. L’anno scorso, quindi, avevamo in progetto di realizzare la seconda edizione a ottobre, ma non avevamo fatto i conti con il secondo lockdown che rese impossibili le manifestazioni in presenza. Riuscimmo a ripiegare su una versione ‘monca’ con dirette streaming".

Tuttavia, Cipollini e gli organizzatori non si sono lasciati abbattere, perché il desiderio di portare una ventata di innovazione sul territorio era troppo forte. “La sfida più grande è stata avere la meglio sull’impostazione generale che disincentivava eventi in presenza. E dire che Empoli, la cui offerta culturale dovrebbe essere potenziata, avrebbe bisogno di eventi come TEDx Empoli.

Il tema di quest’anno – prosegue – è Schemi, ossia la discussione sui ‘pattern’ della vita personale e lavorativa, per poi invitare a pensare fuori dai suddetti schemi, in modo da stimolare domande e riflessioni".

Con un po' di mistero...

La ricerca di innovazione non può che partire da approcci innovativi e di questo Cipollini ne è ben consapevole: "Siamo stati criptici sugli interventi degli speaker e sui rispettivi titoli degli speech. D’altronde, quello che vogliamo portare sul palco sono prima le idee, poi la persona fisica che le illustrerà. Rivelare già il titolo di uno speech potrebbe indurre il futuro partecipante aspettative sbagliate sui concetti che andrà effettivamente ad ascoltare. La sorpresa di fronte all’inaspettato, quindi, potrebbe portarlo a un momento di blackout che gli farebbe ‘scappare’ alcuni passaggi fondamentali dello speech. Non sapere a cosa si va incontro, invece, rende la mente libera e attenta".

L’obiettivo di TEDx Empoli, infatti, non è offrire risposte ma generare idee. Spingere le persone a porsi domande prima di partecipare all’evento e uscirne da esso con altre domande. Così, le dieci idee messe in campo dagli altrettanti relatori potrebbero seminarne decine o centinaia sul territorio empolese, un territorio ricco ma ancora troppo inquadrato in schemi vincolanti.

"Toccheremo i temi sociali che caratterizzano la cultura dell’Empolese – conclude l’event manager –  e la presenza di relatori ‘nostrani’ come Stefano Ferri e Noa Yannì darà la possibilità di affrontare queste tematiche con semplicità e chiarezza. Negli anni, Empoli è stata protagonista di una crescita esponenziale, realizzata grazie ad aziende come Var Group e Sammontana; tasselli di un mosaico impreziosito da un capitale umano forte, che dimostra una volta di più quanto le eccellenze abitino a due passi da noi e non vadano cercate all’estero. Basti pensare alla nostra associazione, formata da giovani tra i 25 e i 35 anni che, senza paura, hanno messo a disposizione le proprie competenze affrontando situazioni per loro inedite. Ma è uscendo dalla propria 'comfort zone' che si ottengono i risultati più significativi".

Giovanni Gaeta

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