Ritengo opportuno intervenire sulla questione relativa ai lavori che da qualche tempo interessano il Ponte sull’Arno a Calcinaia, oggetto di un intervento di risanamento e di miglioramento sismico fondamentale per garantire stabilità alla struttura e assicurare la dovuta sicurezza ai cittadini che lo attraversano quotidianamente.
In questi giorni ho avuto modo di ascoltare molte sciocchezze a proposito e leggere versioni discordanti e francamente molto dissonanti sulle date di riapertura del Ponte.
Non mi riconosco particolari qualità, ma chi mi conosce veramente sa che prediligo la concretezza e la dedizione al lavoro, rispetto all’ostentazione o alla mania sbandierare progetti e realizzazioni prima che questi abbiano visto la luce.
Alla frivolezza di certi commenti inopportuni e inattendibili, preferisco di gran lunga rispondere con i fatti piuttosto che con le parole.
In questo momento, però, credo sia particolarmente appropriato fare un punto della situazione e mettere in fila alcune questioni per ristabilire la realtà dei fatti a fronte di certe mistificazioni che girano in rete.
Il Comune di Calcinaia è proprietario di un ponte sul fiume Arno, caso più unico che raro in tutta la Regione. Gli interventi realizzati anche nei comuni limitrofi su infrastrutture di questo tipo sono sempre stati a carico della Provincia o di enti sovraordinati rispetto ad un Comune che si occupavano di stabilire anche i tempi di intervento e di realizzazione (raramente brevi).
La nostra Amministrazione proprio per assicurare l’incolumità dei cittadini ha condotto negli anni indagini sulla stabilità del Ponte. Seguendo le indicazioni di questi studi abbiamo dapprima predisposto misure per limitare il passaggio dei mezzi pesanti su un’infrastruttura che, ricordiamo, è stata costruita nel 1958.
Per questo motivo abbiamo posizionato restringimenti di carreggiata (2018) con l’opportuna cartellonistica.
Parallelamente è partita la fase di progettazione dei lavori in grado di assicurare la tenuta e la stabilità del Ponte e garantire così un transito in sicurezza ai cittadini. Al contempo ci siamo mossi per cercare risorse, non certo esigue, per cominciare l’opera. Parliamo di 1.350.000 € che provengono direttamente dalle casse dell’ente per questo primo lotto, a cui ne seguirà un altro che sarà finanziato dal Ministero.
Abbiamo poi messo a gara la realizzazione di questo intervento proprio perché sentivamo l’urgenza di eseguirlo nei tempi più rapidi possibili con il preciso obbiettivo di offrire le adeguate misure di sicurezza ai nostri concittadini. Dopo l’iter procedurale abbiamo affidato i lavori alla ditta che si è aggiudicata l’appalto.
Questo avveniva alla metà di maggio di quest’anno, precisamente il 18 Maggio, tempo da cui cominciare a conteggiare i tanto fotografati, ma poco compresi, 128 giorni della durata dei lavori.
In questo arco di tempo siamo stati costretti a fare i conti con l’epidemia e abbiamo dovuto far fronte, tra l’altro, al periodo post-pandemico che ha pesantemente condizionato la facilità del reperimento dei materiali per le ditte che si occupano di lavori pubblici e l’aumento dei costi delle materie prime.
Ci siamo fatti portatori di queste difficoltà in tutte le sedi opportune, ma era una condizione comune alle imprese di tutta Italia. Esclusivamente per questi motivi i lavori veri e propri sul ponte sono cominciati in ritardo, precisamente il 20 Settembre giorno in cui abbiamo convocato una conferenza stampa in cui il Direttore dei Lavori (non è un dipendete comunale) ha dichiarato la data di chiusura delle operazioni per la metà di Novembre.
Abbiamo optato per la chiusura completa dell’infrastruttura perché, contrariamente a quanto preventivato, non è stato possibile operare dall’alveo del fiume e sono stati fatti arrivare macchinari in grado di lavorare da sopra il ponte fino al greto del fiume con le difficoltà e i rischi che questo comporta.
Ed è il motivo per cui non è stato autorizzato e non sarà autorizzato neppure il passaggio pedonale fino a quando non sarà garantito un rischio zero per i cittadini (benché alcuni incoscienti anche in questi gironi abbiano forzato le recinzioni del cantiere).
I lavori, come spesso accade, si sono poi mostrati più complessi del previsto tanto che non è stato per l’appaltatore ultimarli entro il 15 Novembre come era stato annunciato dal Direttore dei Lavori, un tecnico le cui indicazioni ho semplicemente riportato.
D’ora in avanti non mi pronuncerò più su una data di fine lavori, fino a quando non avrò contezza che saranno effettivamente ultimati per quel giorno, così come non mi pronuncerò più sulla riapertura del ponte, fino a quando non avrò contezza che l’accesso agli utenti sarà garantito per quel giorno.
Mi preme infine sottolineare alcune cose che vorrei fossero chiare a tutti i cittadini, agli organi di stampa e a tutti coloro che in qualche modo si sentono coinvolti da questo intervento.
Il risanamento del ponte sull’Arno di Calcinaia è un’opera che riguarda un territorio molto vasto che si è accollata interamente il nostro Comune con senso di responsabilità e non pochi oneri. La chiusura dell’infrastruttura crea disagi, come è ovvio che sia, agli abitanti del nostro Comune, me compreso, e a chi lo utilizzava abitualmente. Ribadisco che nessun disagio o fastidio può valere la sicurezza di una singola persona.
Fonte: Comune di Calcinaia - Ufficio stampa
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