Versi in salsa fucecchiese, esce il libro del 'poeta mite' Giancarlo Boldrini

(foto gonews.it)

Ex ragioniere, fucecchiese di 63 anni, Boldrini sbarca in libreria con 'Mi stupirò una volta e poi un'altra volta ancora': "Ma chiamarmi poeta è anche troppo"


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Ha deciso di lanciarsi nel mondo dell'editoria a 63 anni, dopo una vita da ragioniere nel Comprensorio nel Cuoio. È la storia, o meglio la poesia, di Giancarlo Boldrini. Fucecchiese, ha da poco dato alle stampe la raccolta di poesie 'Mi stupirò una volta e poi un'altra volta ancora', il primo libro dopo una serie di fascicoli realizzati grazie alle figlie. Una passione, la poesia, sbocciata tardi ma in fretta, che lo ha portato anche a autodefinirsi 'poeta mite'. Il volume si può già acquistare su Amazon e porta la firma di Lupi Editore.

"Chiamarmi poeta è anche troppo. Penso che un eccessivo lirismo faccia la poesia cosa di pochi, esclusa la massa. Io vengo dalla massa e scrivo poesie con metafore che tutti possono apprendere" racconta Giancarlo Boldrini. Nel titolo si capisce già il tema principale dei componimenti: "Lo stupore è una cosa immensa, è il fuoco dell'amore, ci induce a migliorare e a cercare cose nuove. Quindi ho adottato l'equazione 'finché mi stupisco sono vivo'".

Perché 'poeta mite'? "Sbandiero questa mitezza con grande gioia perché il mondo purtroppo è pieno di toni accesi. Vorrei far capire che essere miti significa riflettere, pensare un pochino di più all'uomo e alle sue esigenze. Ci limitiamo solo all'offesa nella società di oggi, qui c'è un'idea diversa". C'è anche una curiosità sull'origine del soprannome: "L'idea è venuta in un periodo in cui si sentivano spesso frasi come 'spacco tutto'. Ho deciso di viverla con calma, ho pure fatto delle magliette con scritto 'Io sono mite'".

Mitezza, ma anche sensibilità e gentilezza. "La parola può servire non solo a offendere e a ferire, ma anche a accarezzare e a rialzarsi. La gentilezza la intendo come ricerca dei bisogni umani che vadano all'anima. Tutti cerchiamo la felicità, cerchiamola anche nella bellezza e non nelle cose materiali. Mi sono immaginato un mondo dove a ogni atto che facciamo, mettiamo davanti tutto l'amore" conclude Boldrini.

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G.L.

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