Ieri, in un incontro a porte chiuse chiesto dal presidente Giani (a cui ha preso parte anche la sindaca di Empoli Brenda Barnini) con alcuni residenti che fanno parte dell’Assemblea permanente No Keu, sono state presentate alcune richieste che riguardano l’accelerazione dei tempi di realizzazione dell’acquedotto in via Pian Grande, l’estensione delle verifiche lungo il tracciato della 429 e la bonifica dei siti inquinati.
I residenti hanno ribadito anche in quella sede le richieste che da mesi ormai stanno rivolgendo alle istituzioni competenti. Sette in particolare:
-realizzazione acquedotto in tempi rapidi per allacciare le abitazioni di via Pian Grande al momento sprovviste di rete idrica pubblica,
-controlli trimestrali su tutti i pozzi dell’area a rischio fino al termine della bonifica completa del sito inquinato,
-estensione dei controlli su tutto il rilevato stradale dei lotti IV, V e VI,
-piano di caratterizzazione del sito inquinato e richiesta di carotaggi sull’intera stratificazione del rilevato stradale,
-bonifica completa e permanente del sito con ripristino delle condizioni pre-illecito e rimozione totale del materiale inquinante,
-informazioni chiare veicolate attraverso i canali istituzionali (sito web di Comuni e Regione) sullo stato di avanzamento dei progetti e dei lavori in una sezione dedicata all’emergenza Keu.
In questi mesi l’Assemblea permanente No Keu, organismo creato all’indomani della pubblicazione dell’omonima inchiesta della DDA di Firenze e costituito da organizzazioni sociali e politiche del territorio e da residenti della 429, ha portato avanti una mobilitazione che ha avuto un duplice scopo: vigilare sulla messa in sicurezza dell’area e sulla salute degli abitanti; e portare all’attenzione di tutta la popolazione le problematiche sistemiche del modello di gestione dei servizi pubblici di cui la Toscana, e la nostra zona, assume e riproduce da decenni.
Non a caso le indagini della magistratura stanno delineando contorni sempre più inquietanti, sia dal punto di vista degli illeciti penali che hanno determinato l’inquinamento dell’area, sia dal punto di vista della commistione tra interessi economici organizzati e decisioni politiche degli enti locali a più livelli.
Come assemblea permanente No Keu prendiamo atto delle parole spese dal presidente Giani. Tuttavia, non possiamo accontentarci delle rassicurazioni. Il “caso Keu” non riguarda solo i residenti della 429 e non può essere approcciato come una questione privatistica e personale ma come una questione pubblica che interessa tutti coloro che vivono e contribuiscono a produrre il nostro territorio. La nostra non è una battaglia di cortile e non ci basta che il rischio per la salute sia scongiurato dai nostri luoghi: noi vogliamo che non ci sia più la possibilità in qualsiasi luogo di anteporre alla salute delle persone il profitto (politico o economico) di pochi.
Pertanto, accogliamo con favore la disponibilità delle amministrazioni ma restiamo oggi più che mai vigili e attenti ai passi che saranno compiuti da ora in avanti, pronti alla mobilitazione e senz’altro non disposti a far si che quanto è accaduto si disperda e venga silenziato e neutralizzato con l’avvicendarsi della cronaca politica.
Fonte: Assemblea Permanente No Keu
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