Lucca celebra uno dei suoi figli più illustri, Mazzino Montinari 1928-1986, filologo germanista e filosofo, una delle figure più importanti per la ricostruzione del pensiero del filosofo tedesco Friedrich Nietzsche.
Questa mattina il sindaco Alessandro Tambellini assieme alla assessora alla continuità della memoria storica Ilaria Vietina ha scoperto la targa che intitola una strada del centro storico, lungo le Mura nei pressi della sortita Santa Maria, al grande studioso lucchese. Successivamente la cerimonia si è trasferita a Palazzo Orsetti dove sono stati ricevuti i figli Aline, Adalgiso, Giorgio e Margherita e i parenti Elena, Maria Gloria, Adriano Montinari e Giulia Pini; era presente anche Donato Colli figlio del filosofo Giorgio Colli.
Mazzino Montinari (Lucca, 4 aprile 1928 – Firenze, 24 novembre 1986) ha compiuto gli studi al Liceo Classico Machiavelli sotto Giorgio Colli e poi alla Scuola Normale Superiore e all'Università di Pisa. È considerato uno dei massimi editori e interpreti dell'opera di Friedrich Nietzsche di cui ha curato le edizioni tedesca ed italiana. Montinari ha definitivamente dimostrato che Nietzsche non ha mai scritto un'opera dal titolo “La volontà di potenza” e che le cinque diverse compilazioni che la sorella del filosofo e altri editori dilettanti hanno pubblicato sotto questo titolo sono testi falsificati e inaffidabili, utilizzati strumentalmente negli anni '20 e '30 del Novecento per dare una base filosofica all'ideologia nazista.
Questa mattina il prof. Giuliano Campioni ha ricordato l'impegno antifascista che portò all'espulsione di Montinari dal Liceo Classico e il viaggio per condurre in salvo in Svizzera il Giorgio Colli. La traduttrice e collaboratrice tedesca Renate Müller-Buck ha testimoniato la considerazione di cui gode ancora oggi lo studioso lucchese in Germania, unico straniero ad aver curato le edizioni integrali delle opere di un filosofo tedesco. Montinari, interessato alla traduzione delle opere di Nietzsche in italiano, negli anni '50 si rese conto che prima era necessaria una edizione critica in lingua tedesca che curò personalmente passando lunghi anni a decifrare i manoscritti conservati negli archivi di Weimar. Restituì così alla Germania e al mondo uno dei più originali pensatori del XIX secolo, emarginato dalla cultura europea dopo la Seconda guerra mondiale a causa delle opere falsificate perché considerato un precursore del nazismo.
Fonte: Ufficio Stampa
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