Consorzio Chianti e i problemi dei produttori: ungulati, aumento dei costi e ripresa post pandemia

Le necessità di fondi per la promozione all'estero, il problema degli ungulati, l'aumento repentino dei prezzi del vino e le prospettive di ripresa del mercato vitivinicolo dopo la pandemia. Sono questi alcuni dei tanti temi trattati questa mattina in occasione di un incontro tra i rappresentanti delle principali Organizzazioni di categoria regionali del settore e la Regione Toscana rappresentata dalla vicepresidente e assessore all’Agricoltura, Stefania Saccardi, e dal responsabile del settore Produzioni agricole della Toscana Gennaro Giliberti. Al tavolo erano presenti il Consorzio Vino Chianti con il presidente Giovanni Busi, il direttore Marco Alessandro Bani e Andrea Barducci; Francesco Colpizzi e Yuri Petrucci della Federazione Regionale Agricoltori, Ritano Baragli e Stefano Gori della Confcooperative Unione Regionale Toscana, il presidente della Confederazione Italiana Agricoltori Regionale Luca Brunelli; Patrizio Mecacci di Legacoop Toscana e Aldo Galeotti della Federazione Regionale Coltivatori Diretti.

Per Busi “è stata un'occasione importante perché per la prima volta, dopo il lungo stop imposto del Covid,abbiamo riunito in presenza presso il Consorzio Vino Chianti la Regione Toscana E le cinque organizzazioni professionali agricole presenti in Toscana. È stato un momento di analisi a 360 gradi della situazione attuale e dei problemi che sta affrontando il settore del vino, e in particolare la Denominazione del vino Chianti docg. Abbiamo discusso del prezzo che è salito troppo repentinamente per l’effetto degli andamenti atmosferici avversi e per i timori di una riduzione della vendemmia 2021 che può creare problemi di approvvigionamento al mercato. Prossimamente - aggiunge Busi - il Consorzio incontrerà i principali imbottigliatori per individuare delle strategie che garantiscano da una parte un reddito adeguato per tutti gli attori, ma al contempo, non comportino una flessione delle vendite alla grande distribuzione che al momento assorbe grossa parte della produzione di Chianti”.

Guardando al futuro del settore, il direttore Bani prevede “una ripartenza del canale Horeca e delle vendite dirette spinte dall’aumento delle presenze negli agriturismi, negli alberghi e nei ristoranti. Questo permetterà di diversificare le uscite del prodotto garantendo così ai produttori una maggiore redditività. Al tavolo con la Regione Toscana - continua Bani - sono stati affrontati anche altri problemi come la necessità di fondi destinati alla promozione su cui abbiamo avuto importanti rassicurazioni per il 2022. Infine, abbiamo discusso anche dell'irrisolto problema degli ungulati e dei loro danni alle produzioni agricole: su questo l’assessore Saccardi ha dichiarato la sua disponibilità a introdurre miglioramenti della normativa attuale e ci ha informato di iniziative, anche eclatanti, che saranno prese a livello nazionale”.

“Sono soddisfatta dell'esito di questo confronto - commenta l’assessore Saccardi - sicuramente utile per far comprendere alle aziende che la Regione è presente e sarà sempre al fianco dei protagonisti della nostra agricoltura. Saremo loro vicini a maggior ragione in questo periodo così complicato in cui cerchiamo di ripartire dopo la pandemia nella speranza di poter dire, il prima possibile, di essersela lasciata alle spalle. Sono convinta che con il confronto costante e la collaborazione riusciremo a risolvere le criticità e rilanciare l’agricoltura toscana”.

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