Nel primo pomeriggio di oggi, presso l’area prospiciente il polo alloggiativo della Scuola Marescialli e Brigadieri di Firenze, si è tenuta la cerimonia di intitolazione di una pubblica via agli Allievi Sottufficiali Carabinieri del 59° corso 1966-1967.
All’evento, impreziosito dalla presenza del Gonfalone della Città di Firenze decorato di M.O.V.M., tra le numerose autorità militari e civili, hanno partecipato il Comandante della Scuola, Generale di Divisione Maurizio Stefanizzi; il Comandante Provinciale dei Carabinieri, Colonnello Antonio Petti, il Presidente del Consiglio Comunale, Luca Milani, con alcuni consiglieri; l’Assessore alla Toponomastica della Città, Alessandro Martini; i professori dell’Università di Firenze; una consistente rappresentanza di ex allievi di quel 59° corso e, in una simbolica linea di continuità mai spezzatasi, una folta schiera di Allievi Marescialli attualmente frequentatori del prestigioso Istituto.
Nelle parole di tutti i relatori il risalto del legame di reciproca riconoscenza e di continuità tra i Carabinieri, con la Scuola Marescialli e la città fiorentina. Se l’assessore Martini ha evidenziato come l’intitolazione della via sia il simbolo di una stagione nuova che darà avvio al ricordo perenne di una storia di solidarietà, il Presidente del Consiglio comunale dott. Milani ha sottolineato come quella odierna sia una tappa del cammino di apertura della Scuola verso la città fiorentina.
Commosso, poi - e non poteva essere altrimenti - l’intervento del Maresciallo Maggiore in congedo Francesco Liberatore Memoli, rappresentante degli “Angeli del fango con gli alamari”, che ha ricordato il terrore e la baldanza giovanile di tutti quei ragazzi del ’66 nell’affrontare i duri giorni dell’alluvione e le successive operazioni di soccorso.
A chiusura, il discorso del Comandante della Scuola, Generale di Divisione Maurizio Stefanizzi il quale, nel ringraziare la città e i cittadini, ha voluto ricordare, attraverso l’intervento della Fanfara della Scuola che ha suonato “Il silenzio”, le vittime di quell’alluvione novembrina, evidenziando la compattezza, il sacrificio, la dedizione, la voglia di darsi agli altri, l’orgoglio, che contraddistinsero gli allievi di allora e che caratterizzano i giovani allievi di oggi.
Fonte: Ufficio Stampa
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