Firenze si è riempita di arcobaleni oggi pomeriggio: circa un migliaio di persone sono scese in piazza con la 'pride flag' per esprimere il loro dissenso contro "l'affossamento" del Ddl Zan in Senato.
Il ritrovo era alle 16 in piazza delle Repubblica per protestare "contro la discriminazione di Stato" in seguito l'approvazione della "tagliola" che ha sancito la caduta del Ddl Zan in Senato.
Gente di tutte le età, ma soprattutto giovani, hanno ribadito che "sui diritti non si tratta" e che "la protesta non si fermerà se non si fermerà la discriminazione di stato"
La protesta contro Italia Viva
Nel corso della giornata alcune centinaia di persone hanno partecipato al sit-in stradale davanti alla sede del Coordinamento di Italia Viva di Firenze organizzata dall'associazione 'Love my way', secondo cui Italia viva non è "l'unica forza responsabile", ma "quella che più ha contribuito". Il ritrovo era stato in piazza Savonarola, poi i manifestanti si sono spostati in via Fra Bartolommeo mettendosi proprio sotto la sede fiorentina di IV.
Così il presidente Marco Filippini: "La misura è colma oltre ogni limite - ha detto -. Gli applausi che hanno seguito l'affossamento del Ddl Zan hanno declassato il Senato a un salottino degno di un talk show di infimo livello. Siamo indignati e indignate dal trattamento che i rappresentanti politici di questo Paese hanno riservato ai diritti delle persone Lgbqtiqa. Renzi ha mancato di rispetto a tutta la comunità Lgbtiqa non presentandosi neanche in aula. Questo, per il leader che ha promosso le unioni civili, è imperdonabile. Certo, Italia Viva non è l'unica forza responsabile, ma a nostro avviso è quella che più ha contribuito, tra i partiti non di destra, al fallimento che abbiamo assistito".
"L'Italia - hanno precisato gli organizzatori dell'associazione 'Love my way' - rimane un paese omolesbobitransfobico, misogino ed abilista. Ha vinto l'ipocrisia, ha vinto l'odio, ha vinto l'omolesbobitransfobia. Siamo stanchi, siamo davvero stanchi di chi crede di poter giocare sulle nostre vite, sul nostro dolore, sulla nostra sofferenza per mera convenienza politica".
Momenti di tensione verbale si sono verificati quando il coordinatore cittadino di Italia Viva Francesco Grazzini e il dirigente cittadino del partito Marco Ricci sono scesi per parlare con i manifestanti. Qualcuno avrebbe alzato la voce e i due esponenti del partito di Renzi sono poi tornati via.
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