“Le Ferrovie in Toscana continuano a non realizzare le opere previste e perfino finanziate da anni e le istituzioni appaiono inermi, incapaci di andare oltre le dichiarazioni, obbligando RFI a onorare i propri impegni e smetterla di prendere in giro i toscani.” A dirlo è il segretario generale della Fit-Cisl Toscana, Franco Fratini.
L’ultimo esempio – prosegue Fratini - è quello del presidente della Regione Giani e del sindaco di Firenze Nardella, partiti per Roma per sbloccare lo stallo dell’alta velocità fiorentina e tornati con vaghe promesse di un tavolo tecnico per stilare un nuovo cronoprogramma; e poi ci sono le vicende del raddoppio del tratto ferroviario Granaiolo-Empoli, l’elettrificazione della linea Siena-Empoli, il raddoppio della Pistoia-Montecatini.”
“Per la stazione e il tunnel Tav a Firenze – spiega il segretario Fit - nonostante la creazione della società di scopo Infrarail nel settembre 2019, la ripresa dei lavori, fissata a gennaio 2020, non è ancora avvenuta; e i tempi riferiti a Giani e Nardella non sono davvero confortanti. Per il raddoppio della Granaiolo-Empoli e l’elettrificazione della Empoli-Siena (investimento da 267 milioni di euro già finanziati con legge di bilancio prima del 2018 per 182 milioni e con il Fondo per lo sviluppo e la coesione per 85 milioni) nel 2018 venne annunciato l’inserimento fra le 44 grandi opere da sbloccare, con un commissario straordinario; da allora non è successo niente. Per il raddoppio della Pistoia-Montecatini i lavori (bando di gara da 150 milioni di euro) sono partiti nel 2016 e avrebbero dovuto concludersi entro il 2019, ma ad oggi non se ne vede la fine, tra continui ‘stop and go’ nella realizzazione della galleria che sollevano qualche dubbio sulla progettazione e fanno arrabbiare i pendolari che subiscono continui ritardi.”
“Insomma – aggiunge Fratini - tra opere annunciate che non partono e altre avviate che non si sa quando saranno ultimate, il bilancio di quello che le Ferrovie dello Stato stanno facendo in Toscana tramite la propria controllata RFI è desolante e pesa sui cittadini e sull’economia. Per questo Regione e sindaci interessati non possono limitarsi a incontri sporadici con i vari amministratori, ma devono nominare un pool ristretto di esperti che, con pieni poteri per le opere da realizzare ed elevata competenza, interloquiscano con le Ferrovie per spingerle a realizzare le infrastrutture già finanziate e programmate. Da questo si potrà valutare se c’è una vera volontà politica per sbloccare le opere e prendere al volo la crescita e lo sviluppo del territorio e della buona occupazione.”
Fonte: Cisl Toscana
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