“Tra gli aspetti preoccupanti che continuano ad emergere dell'inchiesta sul keu, grazie alle attente ricostruzioni fornite dal programma 'Non è l'Arena', vi è quello della necessità di controlli più estesi in Toscana”. Lo afferma Susanna Ceccardi, europarlamentare della Lega. “Finora - osserva Ceccardi - i campionamenti sono stati effettuati soltanto nelle zone interessate dalle indagini e dalle segnalazioni dei cittadini ad Arpat o al numero verde messo a disposizione per i pozzi privati. Non è possibile che l'individuazione di controlli tanto delicati sia affidata alla casualità di quanto emerso finora dal lavoro della magistratura, o appunto dalla semplice richiesta dei cittadini. La Regione, a fronte del gravissimo quadro emerso, deve anche muoversi in autonomia e con un raggio di azione certamente maggiore”.
“Del resto - ricorda Ceccardi - Arpat, in una risposta ai comitati, ha fatto presente che qualcosa non andava nello smaltimento del keu già dal 2018. E, addirittura, l'affidamento a Le Rose è del settembre 2012”.
“Intanto ieri sera è andata in onda l'ennesima prova dell'omertà di tutti gli attori coinvolti, a partire da Eugenio Giani che ha preferito fuggire dietro il sipario del Teatro Verdi, per evitare le domande dell'inviato Danilo Lupo, contro il quale inveiva la portavoce del presidente frasi come "in Toscana non si pensa così" o "siete dei disturbatori". Ma i cittadini toscani avrebbero ben diritto di avere una spiegazione anche dal capo di gabinetto, Ledo Gori, dimessosi per lo scoppio dell'inchiesta, e dalla sindaca di Santa Croce sull'Arno, Giulia Deidda”.
Fonte: Ufficio stampa
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