"La partecipazione e l’attenzione dei cittadini verso questo tema è un bene prezioso che come amministrazione vogliamo sempre di più valorizzare con strumenti di coinvolgimento che nei prossimi mesi andremo a definire insieme all’assessore Massimo Marconcini".
Si chiude così il post sulla pagina personale di Brenda Barnini a commento del comunicato stampa col quale il Comune ha annunciato la messa a dimora di 900 alberi e 900 arbusti in varie zone della città.
Al di là del commentare la notizia, sicuramente buona, e del legittimo desiderio della prima cittadina di ricordare una promessa mantenuta, quella di piantare alberi, la frase suona un po' anche come un messaggio dopo le polemiche che hanno accompagnato il taglio (annunciato, ritardato e poi inevitabilmente eseguito) degli ormai famosi tigli di viale IV Novembre.
Dopo oltre un anno e mezzo di discussioni anche accese (la vicenda risale al giugno 2020), Brenda Barnini prosegue sulla strada tracciata ma allo stesso tempo apre anche a chi ha fatto sentire la propria voce su questa materia o a chi vorrà farlo.
La mente corre subito al Comitato costituitosi allora e guidato da Simona Bertini che non solo si è impegnato sin dalle prime battute della questione, ma lo ha fatto costantemente fino ad oggi. Piaccia o no, la 'protesta verde' di viale IV novembre è stato infatti un terreno di opposizione importante, inaspettato e fuori dagli schemi.
Al di là dei numeri dell'ormai famoso gruppo Facebook vanta (ad ora quasi 2900 membri), l'attenzione sul tema è sempre rimasta alta ed è stato un pungolo costante a cui hanno contribuito anche dei professionisti coinvolti dallo stesso Comitato.
La politica locale d'opposizione, da parte sua, ha ovviamente puntato i riflettori sul viale, a partire da Anna Baldi del Movimento 5 Stelle a cui va il merito, in uno dei momenti di polemica più roventi, di aver portato la questione alla Sovrintendenza, passaggio che all'amministrazione era mancato. In generale, però, non è che in fin dei conti nessuno sia riuscito a metterci, come si suol dire, il cappello sopra, ed anche questo è un aspetto da tenere in considerazione nel voltarsi indietro per rigurdare le fasi della vicenda.
Vediamo se ora le parole della Barnini apriranno una fase nuova, quali saranno gli strumenti di coinvolgimento che saranno messi in campo e se arriverà una risposta su un tema che, mai come ora, appassiona e coinvolge le persone anche perchè, è bene non dimenticarlo, riguarda la qualità della vita di ognuno di noi.
Potrebbe essere un modo per far sì che da una questione che ha portato polemiche anche roventi possa nascere un qualcosa di positivo per la partecipazione dei cittadini alla vita della città, cosa che non guasta mai e che forse, se messa in campo all'inizio anche con una semplice assemblea pubblica, avrebbe reso meno indigesto un taglio che purtroppo andava fatto come poi è successo.
L'auspicio è che tutto continui a scorrere nei giusti binari, ognuno nei propri ambiti, con le proprie competenze e in un clima sereno di confronto. Se così sarà, tutti ne guadagneremo, così come ne guadagneremo da 1800 nuovi alberi. Ovviamente, come ha scritto Simona Bertini, da potare ed annaffiare.
Marco Mainardi
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