Due anni di lavori, 30 milioni di investimento (autofinanziato da Alia) per costruire un impianto - il più grande d'Italia - che produrrà biometano dai rifiuti organici delle raccolte differenziate, mettendo così fine alla loro esportazione fuori regione. L’assessora all’ambiente Monia Monni, nel corso di un sopralluogo effettuato nei giorni scorsi nel territorio di Montespertoli insieme al sindaco Alessio Mugnaini, ha fatto anche visita al cantiere del biodigestore presso l’Ecocentro di Casa Sartori, che dovrebbe entrare in funzione nel 2022.
“In un’ottica di economia circolare – ha detto Monni – l’impianto di Montespertoli rappresenta sicuramente una delle massime espressioni in Italia. Uno sviluppo che consentirà ad Ato Toscana Centro di essere autosufficiente riguardo al recupero della frazione organica, anche in previsione delle trasformazioni dei servizi di raccolta nei comuni gestiti: una risposta ecologicamente sostenibile al problema della gestione dei rifiuti, senza trascurare il rispetto dell’ambiente ed i riflessi sull’economia del territorio attraverso la creazione di nuovi posti di lavoro”.
“La comunità di Montespertoli – ha aggiunto il sindaco Mugnaini - ha costruito nel tempo una consapevolezza forte sul tema dei rifiuti e dell’impiantistica e ha saputo sostenere il grande impegno di Alia nel progettare e realizzare questo nuovo biodigestore. Siamo orgogliosi che questo impianto nasca sul territorio e che, grazie all’impegno di Alia, porti anche benefici alla cittadinanza. La realizzazione di questo impianto è la testimonianza che interventi di questo tipo si possono fare senza snaturare un contesto rurale come quello di una delle capitali del vino toscano”.
Il nascente biodigestore costituisce, in sostanza, un ammodernamento tecnologico del già presente impianto di compostaggio. Permetterà di migliorare e raddoppiare la capacità di riciclo dei rifiuti organici e biodegrabili, e di produrre carburante pulito, senza emissioni, che sarà poi utilizzato anche dai mezzi di Alia per gli spostamenti (tra 1 anno il 50% dei suoi mezzi andrà a metano o biometano) oltre che immesso sul mercato.
La realizzazione del biodigestore anaerobico, in un Polo Impiantistico che si autosostiene con pannelli fotovoltaici ed energia autoprodotta (circa 4.200.000 kWh) e nato per valorizzare i rifiuti, sarà in grado di trasformare la frazione organica dei rifiuti proveniente da raccolta differenziata – oltre che in compost – in biometano. Attraverso il processo biologico naturale di digestione anaerobica (in carenza di ossigeno la sostanza organica viene trasformata in biogas) sarà possibile ottenere ogni anno, dalle 160.000 tonnellate di rifiuti organici entranti nell’impianto, 25.000 tonnellate di compost e 11 milioni di metri cubi di biometano, con un potenziale energetico di 100 milioni di kWh/anno.
Fonte: Comune di Montelupo Fiorentino - Ufficio stampa
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