Un'altra tragica morte sul lavoro si registra in Toscana. Nella mattinata di oggi, sabato 16 ottobre, un 47enne è deceduto in un magazzino edile di Santa Croce sull'Arno. Le cause del decesso sono ancora da chiarire, ma l'uomo, residente a Santa Maria a Monte, era al lavoro con un escavatore ed è morto sul colpo per un trauma.
Il fatto è avvenuto nelle vicinanze della Nuova Francesca, in un'azienda che ha sede in via del Bosco. Sono intervenuti i carabinieri e la medicina del lavoro, oltre ai vigili del fuoco di Castelfranco di Sotto, alla Pubblica Assistenza di Santa Croce sull'Arno e all'automedica.
Per il 47enne non c'è stato niente da fare. Stando a una prima ricostruzione anche un'altra persona sarebbe stata assistita dai sanitari.
La vittima si chiamava Vincenzo Garone, lascia la moglie e un figlio.
Sequestrato il mezzo da lavoro
Mentre la dinamica è in corso di accertamento, è stato sequestrato dai carabinieri un mezzo da lavoro dell'azienda, che sarebbe stato manovrato dall'operaio al momento dell'incidente. Accertamenti in corso anche da parte dei tecnici della prevenzione dell'Asl Toscana Centro, per valutazioni anche sul mezzo da lavoro sequestrato dai militari. L'uomo lavorava nella ditta di materiali edili dallo scorso febbraio.
La sindaca Deidda: "Una strage, sempre peggio"
Giulia Deidda, sindaca di Santa Croce sull'Arno, ha scritto: "È morto un uomo stamattina a Santa Croce sull'Arno. È morto mentre lavorava. È una strage, questa, ed è sempre peggio. Così non va bene per niente. Alla famiglia di questo lavoratore va un abbraccio commosso. Tutte le Istituzioni di cui per prima faccio parte hanno il compito urgente di dare risposte per il presente e per il futuro".
Sindaca Parrella: "Le condoglianze non bastano"
"È un nostro concittadino l'operaio di 47 anni che stamani è morto mentre lavorava in un magazzino di un'azienda di materiali edili a Santa Croce sull'Arno. Il primo pensiero va alla moglie e al figlio e all'intera famiglia che si è visto strappare in maniera cosi violenta e inspiegabile il loro caro" scrive la sindaca di Santa Maria a Monte, Ilaria Parrella. "Ma non possono bastare le condoglianze alla famiglia e ai colleghi che faccio a nome di tutta la nostra comunità. È inaccettabile che ancora oggi si continui ad avere morti sul lavoro, sempre oggi un altro operaio, a Chieti, ha trovato la morte anche lui sul luogo di lavoro. La lista delle morti bianche di allunga sempre di più ogni giorno. L’impegno per la sicurezza sui luoghi di lavoro deve diventare un obiettivo di tutti, a tutti i livelli. Controllori e controllati devono avere come obiettivo la prevenzione degli infortuni sui luoghi di lavoro - conclude Parrella - servono risposte chiare da parte delle istituzioni e servono subito".
Meini (Lega): "Maggiori controlli"
"Purtroppo - afferma Elena Meini, Consigliere regionale della Lega - dobbiamo registrare una nuova morte sul lavoro in Toscana, se non sbagliamo la ventottesima dall'inizio dell'anno, questa volta avvenuta in un magazzino edile di Santa Croce sull'Arno. Vogliamo esprimere la nostra vicinanza ai familiari della vittima ma nel contempo è forte l'amarezza per un ennesimo dramma che si è consumato in ambito lavorativo. Tra l'altro, purtroppo come detto, nella nostra Regione è particolarmente rilevante il numero di morti bianche e questo è un tragico dato su cui occorre riflettere seriamente ed immediatamente. Ci auguriamo, dunque che le recenti decisioni governative, a difesa dell'incolumità fisica dei lavoratori, siano, quindi, davvero utili per fermare questa strage quotidiana. Occorrono maggiori, continui ed attenti controlli nelle aziende e pesanti sanzioni per chi non rispetta le norme di sicurezza nei luoghi di lavoro."
Giani: "Migliorare la sicurezza dovrà essere la nostra priorità"
"È con dolore e sgomento che apprendo la notizia dell'incidente in cui è rimasto vittima un operaio a Santa Croce sull'Arno". Così il presidente della Regione Eugenio Giani.
"Il mio pensiero va prima di tutto ai familiari, ai colleghi della vittima, alla comunità in cui viveva. Ma il dolore per il susseguirsi di questa catena di infortuni mortali, una vera e propria strage, non deve lasciarci impotenti: non deve passare giorno senza che uno strumento per contrastare questa strage venga messo in campo. Migliorare la sicurezza dovrà essere la nostra priorità, prevenire un'ossessione quotidiana. Dobbiamo potenziare ancora gli strumenti di cui disponiamo, migliorare e rendere più capillari i controlli, rendere più mirate e di facile applicazione le norme per la prevenzione, coinvolgere con regole sempre più stringenti datori di lavoro, lavoratori, responsabili per la sicurezza, diffondere fin dalla scuola e a tutti i livelli della società civile e delle istituzioni una cultura della sicurezza per farla diventare patrimonio di tutti. Questo, come Regione, lo stiamo facendo e continueremo a farlo con raddoppiato impegno. Abbiamo chiesto una mano al governo che - notizia di oggi - ha inserito nel decreto fiscale nuove sanzioni e regole più rigorose sui controlli che vedranno l'ispettorato del lavoro affiancare le Asl nel lavoro indispensabile di vigilanza. Dobbiamo unire le forze perché di queste notizie non vogliamo sentirne più".
Fuso (Cgil): "Vita e sicurezza al primo posto"
Morto sul lavoro a Santa Croce sull’Arno (Pisa), la dichiarazione di Mauro Fuso, segretario generale di Cgil Pisa: “Il giorno della manifestazione di Cgil Cisl e Uil a Roma contro tutti i fascismi, partecipata, sentita e democratica, è stato funestato dagli ennesimi incidenti sul lavoro. In uno di questi ha perso la vita a S. Croce sull'Arno un operaio di 47 anni. Una famiglia piange ancora un morto di lavoro in questa macabra e infinita sequenza di vite umane perse. La Cgil di Pisa si stringe intorno alla famiglia in un abbraccio che urla di nuovo basta, basta morti sul lavoro. Le ultime misure adottate dal Governo sono importanti, ma comunque insufficienti in una striscia nera che si allunga di giorno in giorno. Tutti dobbiamo operare con coscienza e con strumenti adeguati per porre fine ad una strage continua. Prima di tutto ponendo al centro la vita e la sicurezza della persona prima del profitto e di qualsiasi altro interesse economico”.
UIL: "Una tragedia da fermare"
"Ieri un’altra vittima sul lavoro a Santa Croce sull’Arno. Una tragedia che continua imperterrita nella sua orrenda conta quasi quotidiana di morti. E’ assolutamente prioritario mettere in campo tutti gli strumenti legislativi per arginare questo stillicidio.
Ormai è difficile anche trovare le parole giuste per esprimere lo sdegno per l’ennesima tragedia che colpisce al cuore tutto il Paese. Non possiamo abbassare la guardia, né girare la testa da un’altra parte: le lavoratrici e i lavoratori chiedono, vogliono risposte. Dobbiamo rendere più efficaci i controlli e le regole per la prevenzione degli infortuni, stimolare un confronto tra tutti i soggetti per darsi regole più stringenti, diffondere la cultura della sicurezza coinvolgendo le scuole.
Servono strumenti idonei ed efficaci per condurre una battaglia che è ormai una vertenza nazionale. Governo e istituzioni devono mettere in campo ogni sforzo per fermare uno stillicidio quotidiano indecente che si consuma nell’indifferenza generale”.
Il cordoglio del PD santacrocese
"L’uomo di 47 anni che ha perso la vita sul lavoro in un’azienda che ha sede nel nostro territorio comunale è l’ennesima vittima sul lavoro.
Esprimiamo il nostro cordoglio alla famiglia ma ci sentiamo, come Partito Democratico, che questo non è sufficiente. La nostra riflessione non ha a che fare solo con l’evento specifico su cui è stata aperta una doverosa indagine, ma vuole essere riferita al tema che è generale ed imprescindibile.
In Italia abbiamo leggi che cercano di garantire la sicurezza sul lavoro. Eppure, anche negli ultimi mesi, abbiamo avuto notizia che queste leggi trovano un’applicazione formale che, in tante occasioni, è poi disattesa. Un caso tra tutti, quello della giovanissima madre di Prato finita stritolata perché il sistema di sicurezza era stato manomesso per aumentare la produttività.
Crediamo che le leggi non siano sufficienti, che sia necessario lavorare a una cultura della sicurezza sul lavoro.
Per alcune misure sulla sicurezza stradale (casco e cintura di sicurezza per esempio) abbiamo visto le iniziali resistenze di una parte della popolazione ma un’attenta politica, tesa a creare cultura della sicurezza, ci ha portato, in tempi brevi, ad adottare queste misure superando esistenze che erano anche culturali.
Bisognerebbe fare lo stesso tipo di operazioni per la sicurezza sul lavoro: formazione (si può fare in tanti modi, anche la buona pubblicità può fare buona formazione) per aumentare la coscienza dei rischi e delle opportunità, aperta a tutte le fasce della popolazione. Perché la vita umana vale sempre che si investa sulla sua salvaguardia".
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