“Trasformare le sollecitazioni che arrivano in soluzioni. Abbiamo voluto questa giornata di ascolto per dire alle piccole imprese dell’innovazione che le istituzioni sono al loro fianco. Dobbiamo essere al fianco di chiunque vuol fare impresa e scommettere sul futuro”. Così, il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, in occasione del convegno che si è tenuto questa mattina nell’Auditorium del palazzo del Pegaso. A un anno e mezzo dall’approvazione della nuova legge a sostegno alle imprese start up innovative, della quale lo stesso Mazzeo è stato il primo firmatario nella passata legislatura. Il presidente e l’assessore regionale alle attività produttive, Leonardo Marras, hanno incontrato le start up che si sono aggiudicate il primo bando della nuova legge e sono state assegnatarie dei contributi: 37 i progetti ammessi, con un milione e 750 mila euro di risorse erogate. “Una giornata di ascolto”, come ha spiegato il presidente, per verificare i risultati raggiunti dalla legge e i punti da perfezionare.
“Abbiamo ascoltato tante cose che possono essere migliorate – dice ancora Mazzeo –, ma nelle parole di queste ragazze e questi ragazzi c’è l’idea della Toscana che vuole scommettere sul futuro, sull’impresa, sul lavoro di qualità. A noi il compito di sostenerli”. Il modo migliore, spiega il presidente, “è sostenere le imprese nella loro crescita, dall’inizio, ma anche aiutandole nella ricerca di ‘venture cap’ e con il modello cosiddetto ‘di pari passo’: se un investitore privato investe cento, la Regione fa altrettanto all’interno delle imprese. Si dovrà lavorare molto sulla semplificazione: loro devono pensare a costruire il business, trasformando la ricerca in valore. E dobbiamo incentivare la figura del ‘temporary manager’: le aziende, specie quelle più piccole hanno bisogno del supporto di competenze che spesso non hanno al loro interno”.
Tra le start up toscane che si sono aggiudicate i contributi del primo bando, società per la medicina rigenerativa di precisione, con l’obiettivo di aiutare la presa in carico del paziente per patologie croniche degenerative; per la creazione di sofisticate macchine per la stampa a 3D, in particolare per il metallo; per sviluppare competenze informatiche di direzione e gestione aziendale; per fornire competenze di elettronica avanzata con soluzioni al servizio dei processi e dei macchinari; per introdurre innovazione tecnologica nell’edilizia. Aziende impegnate nello sviluppo di un gioco elettronico innovativo con funzioni didattiche (software e hardware per insegnare ai bambini nelle scuole) o nel settore agrotech, per ottimizzare il processo produttivo di piante oppure nella creazione di un riproduttore musicale in alta qualità “per produrre il miglior lettore musicale al mondo”.
I buoni effetti della legge si sono visti, dicono gli imprenditori, non solo under 30, intervenuti. Quello che chiedono ora sono gli strumenti per assicurare un sostegno più prolungato nel tempo alle start up, per favorire l’acquisizione di fondi sul mercato e favorire il rapporto col finanziamento privato, lo sviluppo di competenze, gli investimenti. Strumenti di collaborazione, dunque, “volti a creare un ‘ecosistema’ per le start up: venture capital, acquisizione partner industriali, reclutamento e selezione personale giusto”. Sul fronte amministrativo, semplificare le procedure, alleggerendo “il sistema troppo complicato della rendicontazione”, e accelerare i pagamenti.
“Abbiamo raccolto spunti di lavoro utilissimi”, ha detto l’assessore Leonardo Marras. Si tratta di trovare nuove forme di sostegno “per questo tipo d’impresa innovativa che si basa su un’idea e che ha bisogno di tempo e, in Italia, ha bisogno del pubblico, perché non esiste un mercato finanziario privato sufficientemente attrattivo”. Serviranno sforzi ulteriori, perché “la Toscana non sta nelle prime file per quanto riguarda la creazione di nuove imprese a carattere innovativo”. La legge varata un anno e mezzo fa, prosegue l’assessore, “dovrà essere fusa nella legge più importante, quella sulla competitività delle imprese”. Serviranno “strumenti finanziari di medio periodo per avere il tempo di consolidarsi”. L’assessore pensa a “creare una rete delle aziende innovative” e proseguire nell’innovazione amministrativa: “Verificheremo cosa è possibile modificare e cosa non lo è nella rendicontazione”.
Fonte: Toscana Consiglio Regionale
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