Vino, produzione in calo. Da Valvirginio: "C'è chi avrà il 50% in meno"

Come si temeva, la gelata di aprile e la siccità di luglio e agosto avranno ricadute negative, in termini di quantità di prodotto, sulla vendemmia 2021. "Ormai siamo vicini al risultato finale, e possiamo dire che sarà un'annata con un calo della produzione, con molti soci che perdono anche il 50% della loro produzione di uve", spiega il presidente della Cantina Sociale Colli Fiorentini, Ritano Baragli, in attesa che che gli ultimi soci della cooperativa portino a termine la vendemmia: in questo weekend l'80-90% del lavoro sarà completato.

Al contrario, dal punto di vista qualitativo, il 2021 "indubbiamente sarà un'annata da ricordare - sostiene Baragli -, perché le uve sono sane, e quindi ci aspettiamo dei buoni vini: tra poco usciremo col novello, e cercheremo di ripagare la perdita quantitativa. I consumatori dovranno attendersi un aumento dei prezzi, non soltanto come conseguenza della produzione inferiore, ma che anche per via di una serie di rincari che si stanno presentando, dall'energia alle bottiglie, fino ai cartoni: costi che stanno lievitando, e che porteranno a un incremento del prezzo della bottiglia per il consumatore".

Gli stessi fattori che hanno penalizzato la produzione delle uve destano preoccupazione anche in vista della campagna olearia: "Avevamo una buona fioritura - osserva Baragli - e venivamo da un'annata di produzione abbondante, sia pur minore rispetto a quelle di un tempo, ma anche qui la siccità ci porta ad avere un carico di olive molto basso. Quindi, anche se in questi mesi non ci sono stati attacchi significativi da parte della mosca olearia, anche qui ci aspettiamo un'annata scarsa in termini di produzione di olio. I nostri agricoltori dovranno leccarsi le ferite".

Fonte: Ufficio Stampa

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