"Quanto emerso finora dall’inchiesta ‘keu’ rappresenta una clamorosa disfatta del sistema di smaltimento dei rifiuti in Toscana: la Procura ha già avuto la conferma di ben dieci siti inquinati, in zone delicatissime come nei pressi di un acquedotto o all’interno di un’azienda agricola". Lo afferma, in una nota, l’europarlamentare della Lega, Susanna Ceccardi.
“Da una parte - continua Ceccardi - dobbiamo difendere la qualità della vita e la sostenibilità ambientale della nostra Regione, ma dall’altra dobbiamo impedire che progressivamente si scivoli sempre di più in situazioni paragonabili alla Terra dei Fuochi. Non possiamo permettere che la ‘Ndrangheta scali i vertici dell’imprenditoria e della politica toscane. Ma questo rischio c’è, non si può fare finta di nulla”.
“Quanto emerso in questi cinque mesi è di una gravità inaudita. Al di là dell’iter giudiziario, che coinvolge importanti esponenti del Pd, è stupefacente la facilità con cui l’imprenditore Lerose, stando alla ricostruzione della Procura, abbia sparso cromo e altre sostanze pericolosissime per la salute di tutti. Che in questa vicenda vi sia stata complicità o totale incapacità da parte della Regione e delle amministrazioni a guida Pd, lo stabilirà la magistratura.
Certo, una parola in più su questa vicenda, che non sia di mera circostanza, da Eugenio Giani e da altri esponenti del suo partito, ogni tanto farebbe piacere. Nel frattempo - conclude Ceccardi - andrà ripensata l’intera filiera dello smaltimento dei rifiuti, dalle certificazioni rilasciate dai depuratori fino alle norme regionali, passando per per il tracciamento dei rifiuti. Ma, soprattutto, evitare di contrattare emendamenti in campagna elettorale”.
Fonte: Lega Toscana
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