Chiuse le indagini su spaccio tra Firenze e Siena: un'accusa per la morte di Ilaria Rinaldi

Sono state chiuse le indagini su un presunto giro di spaccio di droga nelle province di Firenze e Siena, che iniziarono dopo la morte per overdose dell'ex ciclista professionista Ilaria Rinaldi. L'atleta fu trovata senza vita nella sua casa di Gambassi Terme nell'aprile 2018. L'indagine nell'agosto scorso ha portato ad arresti e denunce, smantellando una rete di spaccio tra Siena e Castelfiorentino (qui la notizia).

Tra gli indagati dell'indagine conclusa, che sarebbero 14, da quanto appreso figurerebbe anche un pusher albanese accusato tra l'altro di aver fornito in una occasione cocaina alla ex ciclista. L'uomo, arrestato durante le indagini, secondo quanto appreso in un primo momento era accusato oltre che di detenzione a fini di spaccio anche di morte come conseguenza di altro reato, proprio in relazione al decesso dell'atleta. Questa seconda accusa è poi stata archiviata.

Un'attività di spaccio quella del gruppo criminale, che secondo le indagini non ha conosciuto battute d'arresto neanche durante l'emergenza sanitaria e il periodo del lockdown. Infatti, con un aumento dei prezzi di vendita della droga, questa veniva consegnata a domicilio. Per farla arrivare direttamente a casa del cliente, venivano utilizzate le mascherine chirurgiche per nascondere dosi singole. Per evitare i controlli durante il periodo di emergenza, i pusher sostenevano di non poter togliere la mascherina perché venuti a contatto con persone positive al virus.

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