Una spirale di degrado senza fine, un uomo dilaniato da tossicodipendenza e costante ricerca di denaro. Questo era don Francesco Spagnesi, il parroco pratese da martedì scorso agli arresti domiciliari per importazione e cessione di droghe e appropriazione indebita.
"La dipendenza dalle droghe era così forte che lui agiva di conseguenza, aveva bisogno continuamente di denaro” ha spiegato l'avvocato Costanza Malerba, che insieme al collega Federico Febbo, difende il prete.
"Ha manifestato il suo pentimento ma ha riconosciuto che c'era una forza interiore a cui negli ultimi due anni del rapporto con Regina non riusciva a resistere: è stato sommerso da questa grave dipendenza".
I due legali hanno confermato che Spagnesi "ha reso una confessione piena", dopo l’interrogatorio di garanzia davanti al gip, tenutosi questo pomeriggio e durato oltre due ore e mezzo.
Nel corso dell'interrogatorio don Spagnesi avrebbe confermato i particolari delle vicende che lo coinvolgono, precisando gli ammanchi e facendo i nomi delle persone a cui ha chiesto denaro. Per gli arresti domiciliari i suoi legali hanno chiesto che il prete sia spostato dalla canonica della parrocchia della Castellina ad un'altra sede.
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