Il 1º settembre abbiamo legalmente costituito il Comitato «Salviamo il Teatro di Gambassi» e sarà attraverso questo comitato che, in caso di nessun ripensamento dell’Amministrazione comunale e di nessun ascolto della volontà di oltre 500 cittadini, procederemo anche per vie legali, e nelle opportune sedi, per bloccare questo scellerato progetto.
Ma poiché mai vorremmo recare un danno economico al Comune e ad eventuali altri soggetti coinvolti, chiediamo un’immediata sospensione della procedura di affidamento dei lavori.
E oltre a chiederlo pubblicamente in questa assemblea, alcuni giorni fa, abbiamo inviato una analoga richiesta scritta all’amministrazione comunale. E se, viceversa, l’amministrazione darà seguito alla gara, si prenderà una grossa responsabilità, indipendente dalla nostra volontà che, ribadiamo, è sempre stata improntata a evitare pesanti conseguenze.
Circa il vincolo storico-artistico, riteniamo del tutto superato il parere che la Soprintendenza espresse nel 2001, dichiarando l’edificio non di interesse storico-artistico, in quanto in contrasto con un successivo Decreto Legislativo, il n. 42, del 22 gennaio 2004, «Codice dei beni culturali e del paesaggio», che all’art. 50, comma 2, recita testualmente: «È vietato, senza l’autorizzazione del soprintendente, disporre ed eseguire il distacco di stemmi, graffiti, lapidi, iscrizioni, tabernacoli nonché la rimozione di cippi e monumenti, costituenti vestigia della Prima guerra mondiale ai sensi della normativa in materia». E alla stessa Soprintendenza ci siamo rivolti perché cambi parere.
Inoltre sappiate che il Ministero dei Beni Culturali ha in corso un censimento di tutti i monumenti dedicati ai caduti della Grande Guerra, e ai responsabili del censimento abbiamo chiesto di inserirvi anche il nostro monumento che voi minacciate di abbattere, arrogandovi il diritto di cancellare questa memoria storica e visiva.
Quindi poiché non riscontriamo nessun ripensamento circa la sospensione dell’iter tecnicoamministrativo che porterà alla demolizione del teatro, questa assemblea per noi è assolutamente insoddisfacente se non inutile.
E poiché voi vi ostinate a perseverare su questa strada non dando ascolto a una grossa fetta della vostra popolazione, che considera questo progetto uno schiaffo in faccia, noi faremo tutto quello che è in nostro potere per bloccare l’iter tecnico-amministrativo che conduce all’abbattimento del teatro.
Ma una semplice domanda la vorremmo fare al sindaco. Perché parlate di demolizione necessaria per problemi strutturali, quando in una vostra relazione a p. 12 si legge che, nel mese di ottobre 2017, l’ing. Alessio Mangini dello Studio Associato Cerbioni di Empoli riconosceva che – testuale – «la porzione di ingresso dell’edificio può essere oggetto di un intervento di adeguamento sismico tutto sommato con interventi relativamente semplici e non eccessivamente costosi (circa 130/150 mila Euro)»? Cos’è realmente cambiato in soli 4 anni?
Quali sono le vere motivazioni che vi hanno fatto cambiare idea e fatto aumentare la spesa da 550.000 euro stanziati per il restauro al milione e passa euro per l’abbattimento e rifacimento? Perché, secondo noi, era più che possibile un restauro conservativo come del resto proponeva nella sua bella tesi di laurea magistrale del 2018 una neo-laureata in architettura, progetto che veramente era da prendere a modello e che l’Amministrazione comunale ha del tutto ignorato.
Fonte: Comitato Salviamo il Teatro di Gambassi Terme
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