Un altro morto sul lavoro in Toscana. Un 33enne è rimasto schiacciato da un albero che stava tagliando questa mattina, intorno alle ore 9.30, in un agriturismo di Ghizzano. L'uomo, di origine indiana, lavorava nella società che gestisce la struttura. Inutili i soccorsi. Sul posto il 118, i carabinieri e la medicina del lavoro dell'Asl. In corso i rilevamenti per accertare la dinamica dell'incidente.
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Giani: "Non dobbiamo arrenderci"
L’aveva ribadito quattro giorni fa e lo ripete. “Dobbiamo interrompere questo stillicidio di morti: è un imperativo categorico” afferma il presidente della Toscana Eugenio Giani dopo il decesso di oggi: un operaio di 33 anni ucciso dopo essere rimasto schiacciato dall’albero che stava tagliando in un agriturismo a Ghizzano in provincia di Pisa.
Il presidente si stringe attorno alla famiglia e alla comunità. Poi ricorda: “La Regione ha da tempo messo in campo strumenti per potenziare la sicurezza e campagne per sensibilizzare la popolazione, fin dagli anni passati sui banchi a scuola. Non dobbiamo arrenderci e proseguire su questa strada per diffondere la cultura della prevenzione a tutti i livelli: assieme alle parti sociali e alle istituzioni locali, con le scuole e le aziende sanitarie, intervenendo con investimenti, controlli e sanzioni e fornendo alle imprese strumenti per investire di più e meglio nella sicurezza”.
Fratoianni, SI: "Più controlli e più responsabilità agli enti locali"
“Ancora una vittima in Toscana, a Pisa, su un posto di lavoro. Prosegue la strage di Stato senza interruzioni. Bisogna interrompere con tutti i mezzi questa catena di morti.” Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni.
”In Spagna vengono effettuate 270 mila ispezioni di lavoro ogni anno. In Italia 160 mila. E in Spagna con il doppio del personale a disposizione. Come? Dando più responsabilità agli enti locali e permettendo di trattenere gli introiti delle multe per reinvestirli sul territorio. Il risultato? -5,6% di morti sul lavoro rispetto lo scorso anno in Spagna, da noi il +11% dal 2019. Non solo. A queste azioni si aggiungono la riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario e uno studio - sull'effetto della precarietà sui giovani. E se prendessimo spunto?”
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