Ricorsi sanitari non vaccinati, condannati dal Tar al pagamento delle spese processuali

Il Tribunale Amministrativo della Toscana ha accolto la rinuncia alla istanza sospensiva dei sanitari toscani non vaccinati presentata solo in sede di udienza ed ha condannato i ricorrenti al pagamento delle spese processuali, di fatto accogliendo le richieste formulate dall’Azienda sanitaria Toscana centro sull’illegittimità ed infondatezza dell’istanza cautelare avanzata. L’ordinanza del Tar è stata emessa ieri nel corso dell’udienza che si è tenuta alla presenza anche delle controparti, le tre Aziende Usl della Toscana che si sono costituite in giudizio.

Secondo l’Ausl Toscana centro non sussistevano i presupposti per sospendere gli atti impugnati, non trattandosi di atti lesivi dei loro diritti ma semplicemente delle note con cui la Asl li invitava a comunicare lo stato vaccinale.

Per questo in aula le difese delle Aziende hanno ribadito l’insussistenza di tali presupposti per concedere la sospensione, chiedendo al contempo la condanna dei ricorrenti al pagamento delle spese processuali della fase cautelare.

Una biasimevole condotta processuale ha comportato un inutile dispendio di tempo e denaro pubblico per le Aziende sanitarie toscane resistenti, impegnate nel mese scorso a predisporre le memorie difensive e gli atti processuali necessari per la fase cautelare.

L’udienza di merito al Tar è fissata per il 2 febbraio 2022. L’Azienda sanitaria sta andando avanti con le sospensioni dei sanitari per inosservanza all’obbligo vaccinale.

Fonte: Azienda Usl Toscana Centro - Ufficio stampa

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