Centro di ospitalità notturna, il Comune di Santa Croce risponde

Un caso inerente il centro di ospitalità notturna Andreini è salito agli onori delle cronache a Santa Croce sull'Arno dopo le parole del consigliere Oliveri. Il Comune di Santa Croce sull'Arno ha risposto.

Con la presente diamo seguito alla richiesta del consigliere Oliveri pervenuta lunedì mattina al Comune, ma precedentemente divulgata a mezzo stampa, circa l’organizzazione del Centro di Ospitalità Notturna “C. Andreini” relativamente al protocollo anti contagio Covid-19 attuato in struttura.

Ci preme ricordare per chiarezza di informazione che il Centro di Ospitalità Notturna è regolato da una convenzione stipulata tra la Società della Salute Empolese Valdarno Valdelsa e l’associazione “Querce di Mamre” cui è affidata la gestione, con la quale da sempre e in particolare da marzo 2020 intercorre costante rapporto circa protocolli e misure anti contagio attuati per ridurre al minimo gli effetti della pandemia, su persone, gli ospiti del Centro, che già di per sé sono caratterizzate da elevate fragilità di varia natura.

Per questo motivo da marzo 2020 a febbraio 2021, è stato attuato un regolamento molto rigido che limitava gli accessi solo a persone già presenti nel Centro e conosciute dal Servizio. Solo da marzo 2021 sono stati accolti nuovi ospiti, che per accedere alla struttura devono effettuare un tampone che deve risultare negativo, poi vengono fatti dormire per una settimana in una camera d’isolamento; un protocollo che ha significato la riduzione dei posti da 20 a 16.

Il protocollo ordinario prevede, inoltre, il rilievo della temperatura per gli ospiti, il lavaggio delle mani, l’uso della mascherina fuori dalle camere, il distanziamento negli spazi comuni e controlli con tamponi periodici, sia per il personale sia per gli ospiti. Sono stati inoltre previste nuove procedure in termini sia di igienizzazione quotidiana e che di sanificazione periodica dei locali.

Parallelamente è stata portata avanti una vera e propria campagna vaccinale: tutti gli ospiti sono stati informati e sensibilizzati rispetto al vaccino, alcuni di loro anche accompagnati presso i Centri vaccinali, quando necessario. Quasi tutti gli ospiti hanno aderito alla campagna vaccinale, solo una bassissima percentuale di loro, ad oggi, non ha aderito per motivazioni legate alla loro situazione personale. Al netto di tutto il risultato ottenuto è comunque molto soddisfacente.

Il quadro che emerge è chiaramente dissonante rispetto all’immagine dipinta dal consigliere Oliveri, di una struttura dove chiunque entra ed esce a proprio piacimento senza alcun controllo, anzi, tutti per usufruire del servizio devono attenersi a poche, sostanziali e rigide regole, nell’interesse del singolo e della collettività.

Sul fatto citato nello specifico ci preme sottolineare che la vicenda non si è svolta proprio come descritta e che la persona che si è positivizzata contagiandone altre, e che non è quella coinvolta nello scatto di ira, era entrata al centro con tampone negativo ed una dose di vaccino già fatta, per cui era difficilmente prevedibile che si sarebbe positivizzata dopo, esattamente come purtroppo leggiamo che sta accadendo in tante altre realtà. Il Centro di Ospitalità Notturna è una realtà in cui convivono persone con gravi fragilità sociali, spesso qui si incrociano persone dai vissuti complicati e dal presente incerto e complesso; tutti trovano un luogo dove vengono accolti a patto di rispettare regole basilari di condivisione di uno spazio e rispetto gli uni degli altri; questo, non è sempre possibile e in questi casi, pochi per la verità, il soggetto gestore ha un canale diretto di collaborazione con le forze dell’ordine e con i Servizi Sociali. Ad oggi, l’attività di accoglienza del Centro di Ospitalità Notturna non ha mai creato situazioni di danno o pericolo per la comunità santacrocese, tanto meno legate all’emergenza sanitaria

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