Gkn, l'ad Ghezzi: "Chiusura inevitabile. Doloroso, ma non torneremo indietro"

L'amministratore delegato di Gkn non torna indietro: "Operato con correttezza. Questa è la proposta dell'azienda"


Andrea Ghezzi, amministratore delegato di Gkn, è uscito allo scoperto. A settimane di distanza dalla decisione dell'azienda di licenziare tutti i dipendenti, l'ad ha espresso la visione di Gkn in un'intervista sulle pagine del Corriere Fiorentino.

"La decisione è dolorosa. Abbiamo realizzato che nello scenario di mercato che si sta delineando non è possibile rendere l’impresa sostenibile. I licenziamenti dipendono dalla chiusura dell’azienda e dalla conseguente messa in liquidazione" ha spiegato Ghezzi. L'ad ha anche aggiunto che "non è mai esistita la storia dei licenziamenti via mail o WhatsApp". In pratica Gkn avrebbe seguito la procedura di legge e inviato tutto tramite Pec, raccomandata e mail a sindacati e istituzioni: "Esistono precisi vincoli di legge ai quali non ci siamo sottratti".

Ghezzi ha illustrato pure la proposta dell'azienda: "12 mesi di cassa integrazione per cessazione attività, percorsi di ricollocazione gestiti da operatori privati in tandem con il pubblico per massimizzare le opportunità occupazionali, la nomina di un advisor per la riconversione industriale". L’obiettivo è quello di "provare a rioccupare la totalità del personale". Inoltre sarebbero previsti "incentivi per le persone che decideranno di uscire, avviare iniziative autonome o per terzi che vorranno assumerle".

Il pressing delle istituzioni in queste settimane è stato asfissiante. Ghezzi però ha ribadito la volontà dell'azienda di chiudere: "Si tratta di  una decisione dell’impresa locale e non potrebbe essere altrimenti viste le implicazioni giuridiche. A luglio le proiezioni hanno mostrato che le dinamiche attuali ci avrebbero portato nel breve-medio periodo ad una situazione peggiore e di definitiva insostenibilità. La chiusura è stata una decisione conseguente e inevitabile".

"Siamo convinti di aver operato con correttezza" ha concluso Ghezzi. Però il giudice del lavoro dovrà pronunciarsi sul ricorso ex articolo 28 promosso dalla Fiom. Una delle ipotesi è lo stop alla procedura di licenziamento: "Qualunque esito sarà rispettato. Non torneremo però indietro sulla decisione e agiremo secondo legge per attuare la chiusura aziendale".

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