Sabato 11 settembre alla Casa del Popolo sarà proiettato il film "Pino: vita accidentale di un anarchico"
Una terra senza confini e senza sfruttamento… era forse il sogno più grande di Giuseppe Pinelli, detto Pino, ferroviere anarchico che lottava per un mondo migliore, prima di trovarsi vittima di un complotto criminale di stato che gli toglierà la vita a lui, e alle 17 vittime della strage di piazza Fontana e getterà l’intero paese nel lutto. La bomba del 12 dicembre 1969 ha cambiato l’Italia; o meglio forte della lezione del passato la borghesia italiana e lo stato del 1969 non attesero di rivivere un’altra paura del moto rivoluzionario dei lavoratori che si annuncia con le lotte operaie e studentesche dell’autunno. Iniziava così in quegli anni la gigantesca rete repressiva che coprì tutto il paese, con uccisioni di manifestanti studenti, operai e contadini. Strategia sorretta dagli organi di stampa e televisione, imprigionando nelle sue maglie uomini, donne, giovani e anziani, lavoratori e sindacalisti, pensionati e sottoproletari in una “caccia al rosso” unificata dagli apparati dello stato.
Con questa bomba stragista del 12 dicembre, vollero fermare un periodo di grandi speranze di cambiamenti sociali e culturali, di impegno politico e sindacale del popolo italiano. Il movimento degli studenti e quello dei lavoratori rivendicano nelle strade maggiori diritti per tutti, si lotta per il diritto allo studio, si chiede la riduzione dell’orario di lavoro, aumenti salariali, diritti sindacali. Fu per fermare tutto questo che scoppiarono le bombe. Quel venerdì 12 dicembre 1969 alle 16,37 una bomba ad alto potenziale venne fatta esplodere all’interno della banca Nazionale dell’Agricoltura in piazza Fontana a Milano. I morti saranno 17, i feriti più di 80. La questura di Milano "individua subito" gli anarchici come i fautori della bomba. Anche Pino verrà fermato e raggiungerà la Questura di via Fatebenefratelli con il suo motorino, seguendo la macchina della polizia. Morirà nella notte tra il 15 e il 16 dicembre nel corso di un interrogatorio con almeno cinque persone nella stanza, da dove "precipiterà" dalla finestra del quarto piano. La sua morte dopo un fermo “durato oltre i limiti della legge” verrà frettolosamente archiviata prima come “suicidio”, poi come “malore”. Giuseppe Pinelli era innocente, così come innocenti erano tutti gli anarchici che si faranno anni di carcere con accuse infamanti come Pietro Valpreda. Oggi la storia della "madre di tutte le stragi" passata alla storia come la "strage di stato" ha i suoi responsabili con nomi e cognomi e inchioda lo stato italiano alle sue responsabilità e collusioni. Sappiamo che i responsabili materiali furono i fascisti di Ordine Nuovo coperti e protetti da funzionari dello Stato, uomini dell’Ufficio Affari Riservati del Ministero degli Interni e delle Questure. Sappiamo che venne pianificata e attuata nel nostro paese una "strategia della tensione" preparata per incolpare subito anarchici e la sinistra, per alzare la percezione della paura, usando il terrorismo fascista cosi da bloccare le istanze sociali che non si fermavano con la repressione e i morti nelle piazze. Dare maggiori poteri al governo spostandolo ancora di più a destra, usando gli apparati militari dello Stato e scivolando cosi in un golpe autoritario legalizzato. Il loro disegno fallì per la reazione della sinistra extraparlamentare, degli anarchici, di una parte consistente dell’opinione pubblica, per l’attività di un pugno di coraggiosi giornalisti e anche per l’indignazione popolare che provocò l’assassinio della morte di un uomo innocente, Pino Pinelli, un anarchico nelle mani dello Stato. Oggi a 52 anni dalla sua morte non dimentichiamo Giuseppe Pinelli partigiano, che a soli 15 anni fu staffetta nella brigata anarchica "Franco", ferroviere e sindacalista, anarchico e con lui i 158 morti innocenti della stagione delle bombe che insanguinò l’Italia e quanti lottarono e morirono sulla strada della Libertà e della Giustizia.
La Federazione Anarchica Italiana F.A.I. Empolese Valdelsa invita tutti i cittadini alla presentazione e proiezione del film "PINO: VITA ACCIDENTALE DI UN ANARCHICO" che si terrà Sabato 11 settembre 2021 alle ore 18,00 presso la Casa del Popolo Circolo Arci delle Cascine in via Antonio Meucci,67 a Empoli. Alla serata parteciperà anche Claudia Pinelli figlia di Pino, testimone diretta.
Si invitano i cittadini che volessero partecipare al rispetto delle normative sanitarie covid prenotandosi per la proiezione, e green pass chiamando prima al numero: Paolo 0571/540762. Alla fine della proiezione e del dibattito ci sarà una cena di sottoscrizione per il giornale anarchico Umanità Nova che ha festeggiato i suoi 100 anni. Anche in questo caso è richiesta gentilmente la prenotazione e green pass chiamando: Paolo 0571/540762.
Fonte: F.A.I. Federazione Anarchica Italiana - Federazione Empolese Valdelsa
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