"Lotterò fino alla fine con coloro che non si vogliono fare il vaccino. Il nostro è un atteggiamento di assoluto rispetto fino al 30 settembre, dopo tiriamo le somme della nostra campagna vaccinale e chi non ha fatto il vaccino non ha più scuse. Dopo quella data chi non ha fatto il vaccino sta a casa: queste persone non si provino a venire nei luoghi pubblici perché la loro non vaccinazione per scelta è una cosa inconcepibile nell'economia e nell'interesse di una comunità che vuole superare l'emergenza sanitaria".
Sono queste le parole del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani che fissa di fatto al 30 settembre la timeline per le vaccinazioni. Dopo quella data, quindi, si attendono novità che al momento, però, restano solo un proposito.
Fratelli d’Italia: “Da Giani affermazioni deliranti e dittatoriali”
“Un vecchio motto latino recitava: ‘dividi et impera’ e Giani, da buon esperto di storia, pare volerlo applicare anche alla pandemia. Pronunciando affermazioni deliranti come quelle di oggi, quando il Governatore ha invitato i cittadini non vaccinati a ‘chiudersi in casa e a vivere come monache isolate’, Giani non fa l’interesse della Toscana, ma inasprisce soltanto lo scontro tra vaccinati e non vaccinati, stendendo i tappeti rossi ai complottisti e comportandosi da despota. Una divisione in fazioni che serve solo a lui, per nascondere i fallimenti del suo governo regionale in campo sanitario, dall’inizio della pandemia ad oggi”.
E’ quanto dichiara il gruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale della Toscana.
“I vaccini - spiegano i consiglieri regionali di FdI - sono senza dubbio una potente arma di prevenzione, ma occorre intervenire con tutti gli strumenti utili per contrastare il virus, così come sosteniamo da ormai un anno e mezzo. Se Giani ha così tanto a cuore la salute della comunità, metta per una volta da parte il suo atteggiamento arrogante da dittatorello e si adoperi per varare un vero piano di contenimento dei contagi, magari introducendo l’uso dei test salivari, rendendo gratuiti i tamponi rapidi, avallando le cure domiciliari e potenziando i mezzi di trasporto, vero volano di trasmissione del Covid”, proseguono gli esponenti di FdI.
“Per quanto riguarda gli operatori sanitari la situazione è differente. Medici, infermieri e operatori sanitari sono i più soggetti a contatti diretti e quindi, visto l’alto rischio al quale sono quotidianamente esposti, sarebbe meglio si vaccinassero. Detto ciò, ci chiediamo con quale logica il presidente Giani si accolli, in un momento delicato come questo, la responsabilità di sottrarre alla sanità toscana 4.500 unità di personale e di rischiare migliaia di onerosi ricorsi. Ancora una volta, l’antidemocraticità dei democratici appare proverbiale”.
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