Dopo la ferma presa di posizione del responsabile della comunicazione della Diocesi di San Miniato circa la vigliacca calunnia che investi il Vescovo Ugo Giubbi dopo il tragico evento della strage del Duomo, il Sindaco di San Miniato è stato costretto ad intervenire sulla questione, una questione che peraltro il centrodestra di San Miniato evidenzia puntigliosamente e doverosamente da anni in occasione delle celebrazioni del tragico evento del 22 luglio 1944. Una calunnia quella contro il Vescovo Giubbi dalla quale le Autorità civili del tempo non presero le distanze con forza e decisione, ma “anzi le periodiche rievocazioni di quel 22 luglio furono occasione di attriti fra Autorità civili ed ecclesiastiche proprio per questa ambiguità mai risolta” come ebbe a dire il Vescovo di San Miniato Edoardo Ricci nel Giugno 2002 quando la verità dei fatti era oramai divenuta storia acquisita.
Una ambiguità che appare perdurare tutt’oggi perché in occasione della solenne rievocazione di quel tragico 22 luglio le Autorità civili non ricordiamo abbiano mai fatto esplicitamente cenno alla vigliacca accusa mossa a Mons. Ugo Giubbi, né manifestato una esplicita solidarietà all’alto prelato per le indegne e interessate accuse mosse a suo carico “persino accreditate e divulgate culturalmente in qualche modo”.
Il Sindaco di San Miniato facendo da nesci si chiede cosa può fare l’Amministrazione comunale che accuse non ne ha mai rivolte. Allora ci permettiamo di fare presente al Sindaco che non è necessario intitolare strade o piazze e disturbare associazione e comitati per avere autorizzazioni e coperture politiche. E’ solo necessario che in occasione delle celebrazioni del 22 luglio venga detta semplicemente e chiaramente la verità. La bomba fu americana e conseguentemente il Vescovo Ugo Giubbi venne ingiustamente e vigliaccamente calunniato da una ben definita parte politica. Una presa di posizione civile e molto semplice ma ad oggi non pervenuta.
Il Vescovo Ugo Giubbi fu fascista? Forse, ma “in piena sintonia con i sentimenti della maggior parte degli italiani di allora” come ebbe a dire il Vescovo Edoardo Ricci, anche di personaggi – aggiungiamo noi - che nel dopoguerra sarebbero diventati alti esponenti di forze antifasciste e addirittura segretari nazionali del PCI.
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