Muore 25enne nell'Aretino, farmacista indagato. Chiesta perizia cinematica

La Procura di Arezzo vuole vederci chiaro sul tragico incidente costato la vita, il 12 aprile scorso, all’appena venticinquenne Adrian Christian Iacob, e che, com’è via via emerso dalle indagini, è tutt’altro che da archiviare come una mera invasione di corsia da parte della vittima. La dott.ssa Julia Maggiore, Pubblico Ministero titolare del relativo procedimento penale, ha iscritto nel registro degli indagati per il reato di omicidio stradale il conducente dell’altra vettura coinvolta nel terribile frontale accaduto a Santa Mama, frazione del comune di Subbiano, lungo la Strada Regionale 71, l’aretino Roberto Giotti, 72 anni, noto farmacista e presidente di Federfarma Arezzo, e, con atto datato 24 agosto 2021, ha nominato un proprio consulente tecnico per effettuare una perizia cinematica onde ricostruirne l’esatta dinamica, le cause e tutte le responsabilità, con contestuale informazione di garanzia nei confronti dell’indagato e avviso alle parti offese. L’incarico al Ctu prescelto, l’ing. Emanuele Genovesi, di Arezzo, sarà formalmente conferito lunedì 30 agosto 2021, alle ore 12, negli uffici giudiziari di Piazza Falcone e Borsellino.

Un’attenzione e una volontà, quella del Sostituto Procuratore, di accertare fino in fondo i drammatici fatti, accolta con particolare favore dai familiari di Iacob e da Studio3A che li assiste e che metterà a disposizione un proprio esperto cinematico come consulente di parte per partecipare alle fondamentali operazioni peritali: la famiglia del giovane, di origine rumena, vive da tanti proprio a Santa Mama, dove si è ben integrata e dove il tragico destino toccato ad Adrian, che lavorava come operaio, ha destato profonda commozione.

E del resto, il papà, uno dei primi ad accorrere sul luogo dell’incidente, a due passi da casa, e a riconoscere il figlio, deceduto sul colpo, la mamma e ancor di più il fratello di 23 anni della vittima, Petre Florentin, che quel giorno, alle 13.30, viaggiava accanto ad Adrian, come passeggero, che si è salvato per miracolo riportando però una prognosi pesante di oltre trenta giorni (è stato trasportato in codice rosso all’ospedale “Le Scotte” di Siena per gli svariati politraumi) e che quindi l’incidente l’ha visto e vissuto sulla sua pelle, non hanno accettato che fosse gettata tutta quanta la “croce” addosso al loro caro.

Ed è proprio per questo, per fare piena luce sul sinistro, e per ottenere verità e giustizia, che, attraverso il consulente legale Massimiliano Bartolacci, si sono affidati a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, la quale si è subito attivata su più fronti, richiedendo innanzitutto e successivamente ottenendo l’acquisizione dei vari verbali, dai quali si è effettivamente delineata una “verità” diversa.

Dagli accertamenti condotti dagli agenti del distaccamento di Ponte a Poppi della Polizia Stradale, infatti, è emerso che sì la vittima, che procedeva alla guida di una Peugeot 307 in direzione Rassina, giunto in corrispondenza del Km 170+500 della SR 71, verosimilmente (ma il fratello ha negato questa circostanza) nel tentativo di effettuare un sorpasso, ha parzialmente invaso la corsia opposta, ma è altrettanto vero, come hanno riferito anche alcuni testimoni dell’incidente, e sottolineato gli stessi verbalizzanti, che anche il 72enne, che sopraggiungeva nella direzione contraria con la sua Mercedes GLC 220, non solo viaggiava "a velocità non particolarmente moderata” (al momento pioveva e il limite su quel tratto di strada è di 70 km/h), ma non teneva la destra, anzi, pure lui si sarebbe portato all’altezza della linea di mezzeria, se non al di là, nel tentativo a sua volta di superare i veicoli che aveva davanti, il che configurerebbe quanto meno un sostanzioso concorso di responsabilità.

Gli agenti della Polstrada hanno anche richiesto la possibilità di effettuare un accertamento tecnico, per il tramite di Mercedes Italia, sulla centralina della vettura dell’indagato per stabilire con esattezza la velocità d’impatto. Tutte circostanze che imponevano approfondimenti, di qui l’opportuna decisione del magistrato di disporre questa perizia cinematica da cui i congiunti di Adrian si aspettano finalmente risposte chiare.

Fonte: Studio 3A

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