Proprio nella settimana più calda dell’estate, si inaugura un punto di ristoro per i frequentatori del parco di Serravalle. Questo pomeriggio, giovedì 12 agosto, si è svolto il taglio del nastro del ‘Green Bar’, il chiosco posto all’ingresso del parco empolese che sarà gestito dalla Cooperativa Sociale SintesiMinerva.
Erano presenti il vicesindaco Fabio Barsottini, insieme agli assessori Giulia Terreni e Fabrizio Biuzzi, la presidente della Cooperativa Cristina Dragonetti e la direttrice generale Stella Latini, il presidente CO&SO Empoli Marco Peruzzi e don Guido Engels, che ha benedetto la nuova struttura, in veste di presidente dell’associazione Vecchie e Nuove Povertà.
Hanno partecipato, inoltre, l’ingegnera Roberta Scardigli; i rappresentanti del team tecnico Andrea Pianigiani, architetto, progettista e direttore dei lavori, insieme a Caroni Paolo, geometra, coordinatore della sicurezza; la ditta esecutrice nella persona di Fabio Barsottini e ancora, consiglieri comunali, rappresentanti del mondo della cooperazione sociale locale e molti cittadini amici del Parco di Serravalle.
Il Green Bar valorizzerà l’area verde più importante di Empoli, offrendo ai cittadini un punto di ristoro per vivere al meglio il parco in tutte le stagioni. Ma la finalità della struttura non si limita a offrire bevute e spuntini: il chiosco è pensato innanzitutto come un 'luogo di comunità' che ha come obiettivo quello di coinvolgere la cittadinanza in eventi culturali e ludici, iniziative e progetti di varia natura.
Il chiosco rappresenta anche un'opportunità di inclusione sociale e sostegno ai soggetti più svantaggiati. Il Comune di Empoli ha infatti scelto di legare la locazione della struttura ad un progetto di inserimento lavorativo per persone svantaggiate, e la Cooperativa SintesiMinerva, da anni impegnata sul tema dell’inclusione, ha raccolto con piacere il testimone dell’Amministrazione Comunale: fino a settembre al chiosco lavoreranno sei operatori della cooperativa, poi SintesiMinerva attiverà progetti di inclusione lavorativa che dovrebbero coinvolgere circa 8 persone all’anno, con tipologie contrattuali specifiche per ogni persona.
Infine il Green Bar sarà un modello di Economia Circolare, con l’utilizzo di prodotti del territorio e provenienti da progetti di inclusione sociale, cura della persona o a carattere solidale.
"Serravalle è il Parco urbano più grande di Empoli - ha detto Fabio Barsottini - vice sindaco del Comune di Empoli,e merita di essere vissuto tutto l’anno. Da ora in poi, grazie a questa opera, sarà possibile trovare nuovi servizi e una grande occasione di socialità proprio nel polmone verde della nostra città. Il “green bar” sarà un servizio che garantirà un presidio fisso all’interno del Parco, promuovendo, durante tutto l’anno, attività culturali e sociali sostenibili dal punto di vista ambientale e sociale grazie al progetto ambizioso della Cooperativa Sintesi Minerva".
“Sono molto contenta di questo traguardo – ha detto la presidente Cristina Dragonetti – e voglio ringraziare l’Amministrazione per aver creduto in questo progetto. Per noi il ‘Green Bar’ è un modo per ripensare il fare cooperativa. Oltre alla gestione di servizi pubblici, abbiamo scelto di fare anche ‘impresa sociale’: attività a carattere commerciale, ma nell’interesse della comunità. Il chiosco bar di Serravalle sarà innanzitutto un servizio per i cittadini, un luogo di cultura e socialità, un modello di economia sociale finalizzato a offrire opportunità a soggetti svantaggiati e un bell’esempio di economia circolare”
“Il progetto – ha detto la vicepresidente di SintesiMinerva Stella Latini – ha due obiettivi: inserire soggetti fragili in ambito lavorativo e valorizzare un’area green come il parco di Serravalle, nodo cruciale della comunità empolese. Il progetto del ‘Green bar’ si inserisce in un ambito più ampio di sviluppo portato avanti da anni dalla cooperativa verso l’economia circolare. Oltre alla gestione del bar la nostra idea è quella di organizzare attività culturali, ludiche e tanto altro, in modo da permettere ai cittadini di essere parte attiva del progetto”.
IL BAR - La struttura ha una dimensione di circa 48 metri quadrati coperti oltre a circa 60 metri quadrati di superficie all'aperto, con tavoli e sedute per la somministrazione di alimenti. La struttura polivalente svolgerà la funzione di bar, ristoro, servizi igienici e punto informativo all'ingresso del parco. Sarà possibile consumare colazioni, pranzi veloci, merende e aperitivi, anche all'aperto. In vendita panini, bevute, spuntini e gelati. La Cooperativa SintesiMinerva ha pensato a questo spazio anche come un centro ricreativo e culturale che coinvogla la cittadinanza: al chiosco saranno organizzati concerti e intrattenimento musicale, presentazioni di libri, gruppi di lettura ed eventi culturali, mostre e iniziative ludiche per tutte le età. L'intenzione è quella di valorizzare l'ambiente-parco e l'attività motoria, organizzando corsi di yoga o ginnastica dolce all'aperto. Non ci sarà alcun tipo di barriera architettonica. L’investimento del Comune di Empoli è stato di 150.000 euro. L’opera è stata realizzata anche grazie alla fattiva collaborazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze.
ORARI DI APERTURA - Gli orari del ‘Green Bar’ saranno molto ampi, dal lunedì alla domenica, a partire dalla mattina fino a sera.
SINTESIMINERVA - SintesiMinerva unisce due storie di cooperazione: quella di Sintesi, che da Dicembre 2001 si occupa dell’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati e quella di Minerva, che dal 1999 progetta e vende servizi rivolti agli anziani e lavora nel settore del welfare socio-sanitario. Si occupa di assistenza alla persona, soggetti fragili, anziani, minori, disabili e attività amministrativa, back/front office per i servizi sanitari regionali, oltre che inserimento lavorativo e inclusione sociale. Lo scorso giugno la Cooperativa è risultata vincitrice del bando pubblicato da Comune di Empoli per la gestione del chiosco a Serravalle. Il bando prevede una locazione di 6 anni, rinnovabili per altri 6. Era riservato alle cooperative di tipo B e enti del terzo settore e tra i requisiti richiesti prevedeva l’attivazione di un progetto di inserimento di persone svantaggiate.
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