Un incendio svela 50 metri cubi di rifiuti speciali a Cerreto Guidi

Dal rogo, verificatosi alla fine di giugno a Bassa, ai successivi controlli di Arpat: nascosti tra la vegetazione c'erano rifiuti di industria tessile e pellame


Un incendio ha portato allo scoperto una consistente quantità, oltre 50 metri cubi, di rifiuti speciali non pericolosi abbandonati e semi inceneriti. È quanto rinvenuto nel territorio di Cerreto Guidi, nei pressi di un'area agricola lungo l'argine destro dell'Arno, all'altezza di via Provinciale della Motta a Bassa. Il rogo risale al 28 giugno scorso, come riportato dal quotidiano La Nazione.

Sul posto è intervenuta l'Arpat con i tecnici del Dipartimento di Empoli, attivati dalla polizia municipale dell'Unione dei Comuni. Al momento del sopralluogo, il fuoco era spento. Quello lungo gli argini di Bassa è stato un incendio di entità modesta, distante dalle case e non preoccupante riguardo ad eventuali ricadute ambientali. Le fiamme si sono comunque propagate velocemente intorno alla vegetazione spontanea, coinvolgendo e mettendo allo scoperto una consistente quantità di rifiuti speciali non pericolosi abbandonati e semi inceneriti.

Con il suo passaggio, il fuoco ha svelato quello che finora erba e piante ricoprivano. Si tratta per la maggior parte di rifiuti di industria tessile e pellame, costituiti da balle pressate di ritagli di tessuto e di pellame, oltre a balle di recipienti in plastica e imballaggi in plastica. La quantità stimabile dei rifiuti trovati è di oltre 50 metri cubi. Come spiega ancora Arpat in una nota, erano presenti anche altre tipologie di rifiuti tra cui tavole in legno incenerite, bidoni metallici vuoti, la carcassa di una bicicletta, tubi da ponteggi per edilizia, oltre a numerosi teloni in plastica derivanti presumibilmente da coperture per serre e bombole per gas.

Lo stato in cui si trovavano i rifiuti rinvenuti evidenziava un loro abbandono pregresso nel tempo, come confermato anche dal personale del Comune di Cerreto Guidi, che era a conoscenza dell’abbandono a seguito di esposti di alcuni cittadini. Viste le quantità e il condizionamento dei rifiuti industriali di scarti tessili e pellame, è molto probabile che lo scarico sia stato effettuato tramite un autocarro di grosse dimensioni.

Al termine del sopralluogo, Arpat ha chiesto al Sindaco del Comune di attivare le procedure dell’art. 192 comma 3 al fine di procedere alla rimozione, all’avvio a recupero o smaltimento dei rifiuti in questione, compreso il ripristino dello stato dei luoghi, informandone la Regione Toscana quale soggetto proprietario dell’area. Una volta liberata l’area dai rifiuti in stato di abbandono, la stessa dovrà essere indagata ai fini della verifica dello stato di contaminazione del suolo, onde poter stabilire l’eventuale necessità di avviare procedure di bonifica del sito. In assenza dell’identificazione certa di un responsabile dell’abbandono i costi di tali interventi graveranno sul Comune e, di riflesso, sulla comunità intera.

"L’abbandono dei rifiuti contribuisce al degrado ambientale e le ripercussioni sono assai pesanti: inquinamento, danno estetico, effetti sulla qualità della vita ed elevati costi di igiene urbana. Il degrado ambientale generato dall’abbandono di rifiuti è un problema percepito ed è facile constatare come la situazione sia peggiorata negli ultimi anni, poiché allo scarso senso civico e all’assenza di sensibilità per la cura e la protezione dell’ambiente si aggiunge un vero e proprio sistema di smaltimento illecito che riguarda particolari tipologie di rifiuti" conclude l'Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana.

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