Green Pass, Confcommercio Pisa: "Non siamo pubblici ufficiali! Ritorniamo all'autocertificazione"

Green Pass obbligatorio Università

I pubblici esercizi faranno come sempre il loro dovere, pur tra mille difficoltà organizzative, ma la responsabilità dell’uso improprio del green pass non può ricadere sulle imprese della ristorazione. A poche ore dall'entrata in vigore, Confcommercio Provincia di Pisa, per bocca del suo direttore Federico Pieragnoli, chiede una modifica del provvedimento che coinvolgerà in provincia di Pisa oltre 1.800 attività di ristorazione e più di mille bar: “Adesso si sta esagerando. Gli imprenditori e meno che mai i loro dipendenti non sono pubblici ufficiali, e dover controllare anche i documenti di identità dei clienti è una ulteriore forzatura inaccettabile. Avevamo chiesto che l'introduzione dell'uso del certificato verde fosse estesa a tutti e non solo alle solite categorie, ma purtroppo non siamo stati ascoltati. Adesso si chiede a bar, ristoranti e affini di assumere addirittura il ruolo di pubblico ufficiale: è evidente che si tratta di una distorsione assoluta. Dall'inizio della pandemia, e persino nei momenti più delicati, la procedura dell'autocertificazione è stata alla base di tutte le norme varate, non si capisce perché adesso questa procedura non vada più bene”.

“In piena stagione turistica, queste nuove norme introducono ulteriori ostacoli, penalizzazioni economiche e nuove difficoltà al già difficile lavoro di imprenditori i cui incassi sono già stati decimati dalla pandemia” - aggiunge il direttore di Confcommercio: “In linea di principio saremmo anche favorevoli al green pass, ma considerando che il numero delle vaccinazioni è ancora relativamente basso, avremmo introdotto l'obbligo più in avanti nel tempo. Anche perché per le imprese del comparto turistico agosto è il mese più importante dell'anno, e considerando che c'è una parte significativa di persone non ancora vaccinate, si continueranno a perdere soldi e incassi. Pensiamo alla disparità di condizione in tante famiglie, dove magari un genitore è vaccinato e l'altro no, oppure alla complessa questione del vaccino ai minorenni”.

“Confcommercio continuerà la propria battaglia per modificare queste gravi anomalie che vanno a colpire le sole imprese del turismo, praticamente le uniche vessate da 17 mesi a questa parte” - conclude il direttore.

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