I comitati Stop Grillaia e Gruppo Zero, insieme alla Capogruppo M5S in Regione Toscana Irene Galletti, hanno illustrato in conferenza stampa a Terricciola le ragioni per cui la delibera autorizzativa della Regione Toscana, che consente il conferimento di amianto nella discarica della Grillaia di Chianni, dovrebbe essere sospesa.
“Nei giorni scorsi - spiega Galletti - ho consegnato all’Ufficio Archivio e Protocollo del Consiglio Regionale una lettera destinata all’Assessora con deleghe all’Ambiente Monia Monni, che ricostruisce, con minuzia normativa, l’iter cronologico-autorizzativo che ha accompagnato la discarica della Grillaia di Chianni, dalla prima attivazione nel 1990 fino all’attuale situazione.”
“Grazie all’intervento dei membri del Comitato Stop Grillaia - ricorda la pentastellata -, che hanno avuto un ruolo fondamentale nella ricostruzione storica dei fatti, abbiamo potuto accertare che sussistono importanti elementi per ritenere che la delibera che consente il conferimento di amianto nella discarica della Grillaia debba essere rimessa in discussione.”
“A questo punto l’Assessora Monni potrà verificare, dati alla mano, che le ragioni dei comitati sono solide e potranno essere difese facilmente in ogni sede. E qui oggi, in conferenza stampa, rendiamo pubblici questi dati, certi che contribuiranno a ristabilire la verità ed a stimolare la Giunta regionale a rivedere le proprie posizioni. Ma se così non fosse - conclude la Capogruppo M5S - deve essere chiaro che ambiente e salute sono le nostre priorità: se la trincea di queste nobili battaglie dovrà essere scavata a Chianni, il Movimento 5 Stelle sarà in prima linea al fianco dei cittadini.”
Così Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Regione Toscana. In conferenza stampa, attraverso la cronistoria che descrive tutti i passaggi normativi riferibili agli ampliamenti e ai conferimenti nella discarica di Chianni, il Comitato Stop Grillaia è riuscito ad individuare due criticità che mettono in discussione la DGR 629/2020. La prima è relativa al fatto che la delibera autorizzativa della Regione si basa sul presupposto che, a causa della chiusura anticipata nel 1998, non sono stati conferiti circa 300.000 m3 di rifiuti rispetto a quelli autorizzati. Questo è in contrasto con i dati tecnici pubblicati da Arpat nel 1999 e anche il progetto presentato da Nuova Servizi Ambiente nel 2018, tra l’altro, sembra confermare i dati dell’agenzia regionale. La seconda criticità è relativa al monitoraggio ante operam delle fibre di amianto aerodisperse. In termini procedurali la validità del procedimento autorizzativo (conferenza dei servizi, AIA e delibera di giunta) è subordinata all'osservazione di una prescrizione che prevede un monitoraggio a cadenza mensile delle fibre aerodisperse a far data da giugno 2020. La prescrizione prevedeva infatti che i dati della campagna di monitoraggio fossero inviati agli uffici competenti (Regione Toscana, Asl, Arpat, Comune di Chianni, etc) non appena disponibili. Questo monitoraggio in realtà risulta essere stato avviato con quasi un anno di ritardo, e la prima comunicazione del ritardo è stata trasmessa alla Regione ad aprile di quest'anno, facendo riferimento a cause la cui corrispondenza alla realtà sarebbe da verificare.
A tal proposito, Marco Presi e Luca Picchi di Stop Grillaia, non si accontentano di rendere pubblici questi dati, ma per conto del comitato chiedono “un chiarimento ufficiale da parte degli enti preposti riguardo le tematiche esposte in conferenza ed alla palese incongruenza tra i dati presi in considerazione in fase di progetto e la documentazione tecnica storica fornita dall'allora gestore del sito e convalidata dalle misurazioni richieste dalla provincia di Pisa durante la fase di esercizio.”
Oltre a questo vogliono sapere “Come mai non sia stata sospesa l'autorizzazione in conseguenza della mancata effettuazione del monitoraggio ante operam, come previsto nel piano di monitoraggio e dalla delibera di autorizzazione.” In rappresentanza del Comitato Gruppo Zero ha partecipato alla conferenza stampa anche il professor Pasquale Vaira, che con l’occasione annuncia che "Il Gruppo Zero sta lavorando su nuove ed importanti iniziative tese a sollecitare l’intervento dell’amministrazione regionale, ed in sinergia con le attività degli altri gruppi, per giungere alla definitiva chiusura della discarica. Di queste iniziative a breve verrà data evidenza anche agli organi di stampa".
Fonte: Ufficio Stampa
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