Lockdown 2020 e qualità dell'aria in Toscana, lo studio di Arpat

firenze zona rossa
(foto da Facebook)

Nell'ambito del 37° Congresso Nazionale di Igiene Industriale e Ambientale ed in particolare della Sessione dedicata a COVID 19 e agenti biologici: strategie ed esperienze di prevenzione del rischio in ambienti occupazionali e di comunità, Bianca Patrizia Andreini e Chiara Collaveri del Centro Regionale per la Tutela della Qualità dell’Aria di ARPAT hanno portato un contributo in merito agli andamenti dei principali inquinanti in aria nel periodo dei provvedimenti di restrizione per COVID-19 in tutte le zone della Toscana.

L'analisi ha preso in considerazione i livelli di ossidi di azoto, PM10 e PM2,5 nel periodo marzo e aprile 2020 e li ha messi a confronto con i valori medi mensili del triennio 2017-2019. Per verificare la stazionarietà delle medie rispetto a questo periodo sono stati presi in esame anche i mesi di gennaio e febbraio non soggetti alle restrizioni. Sono state escluse solo le giornate 28 e 29 marzo 2020, influenzate da un episodio di intenso trasporto di sabbie caucasiche.

L'analisi ha messo in evidenza alcune caratteristiche comuni alle varie zone della Toscana, ma non è possibile affermare che ci siano stati effetti uniformi delle azioni conseguenti al lockdown in tutte le zone della Toscana.

  • Per quanto riguarda gli ossidi di azoto è stata osservata una riduzione in tutte le zone, molto più rilevante (da -15% fino a -65%) nell’Agglomerato fiorentino, nella zona Prato Pistoia, nell’area del Valdarno pisano e nella sezione centro e sud della zona costiera.
  • Quanto al PM10 le riduzioni sono state superiori al 25% solo in 6 stazioni di traffico su 10 e in una stazione di fondo (PO-Roma) nell'Agglomerato fiorentino, nella zona costiera, nel Valdarno pisano e in quello aretino.
  • Il PM2,5 non ha mostrato variazioni per nessuna delle zone esaminate.

Le stazioni che rappresentano il fondo regionale non hanno mostrato sensibili variazioni nei mesi del 2020, né per ossidi di azoto né per PM10. Pertanto non ci sono stati effetti delle restrizioni del periodo del lock down su livelli di fondo regionale di questi inquinanti.

Anche la composizione del particolato nel periodo ante e durante il lock down è stata oggetto di valutazione. A questo proposito l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Firenze e il laboratorio ARPAT dell’Area Vasta Centro hanno eseguito alcune analisi sui filtri di PM10 campionati da ARPAT in 5 postazioni e le elaborazioni sono ancora in corso.

Fonte: Arpat - Ufficio stampa

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