La dedica speciale è ad Alessandro Zanardi, rimasto vittima lo scorso anno di un terribile incidente, ma il libro “I’mperfect”, un’opera grafica realizzata dagli alunni della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto comprensivo “Gonnelli” di Montaione e Gambassi Terme, è un omaggio e un incoraggiamento a tutti gli atleti paralimpici che scenderanno nell’agone delle prossime olimpiadi di Tokyo. Un titolo che gioca con la lingua inglese per lanciare un messaggio di fiducia e uguaglianza: la semplice traduzione ci suggerisce di leggere “Imperfetto”, ma la sillabazione trasforma tutto in “Io sono perfetto”. E ogni pagina del libro, come è stato spiegato nel corso della conferenza stampa tenutasi a palazzo del Pegaso, propone un’opera grafica su sfondo nero, dove sono rappresentati gli atleti delle varie discipline sportive avvolti in un tricolore. A ideare il progetto, l’insegnate di arte Marco Catone.
“Sono contento di presentare in questa sede questo libro – ha detto il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo. – E’ un fiore all’occhiello che dimostra la capacità dei ragazzi di guardare futuro meglio degli adulti,. Ed è il frutto sapersi guardare dentro che viene messo a disposizione degli atleti paralimpici toscani e italiani. Atleti che sono esattamente uguali a quelli normodotati”. Mazzeo ha annunciato “l’intenzione, dopo la conclusione delle Olimpiadi, di ospitare la mostra dei lavori realizzati dai ragazzi nello spazio espositivo del Consiglio regionale e in occasione della prossima seduta d’aula consegnerò una copia del libro a ogni consigliere, per dare un riconoscimento al lavoro degli alunni ma anche perché questo è un lavoro che merita di essere conosciuto e diffuso per il messaggio di inclusione e uguaglianza che trasmette”. Infine, Mazzeo ha espresso l’auspicio che sul podio delle Olimpiadi possa sventolare la bandiera italiana e quella toscana.
“Il mio augurio è che questo libro, che accompagnerà i nostri atleti paralimpici a Tokyo diventi, oltre che un portafortuna per i nostri colori, una testimonianza di fiducia e speranza che le giovani generazioni, cui appartengono gli autori del volume, affidano a questi atleti speciali, ambasciatori di un pianeta senza barriere e, speriamo presto, di nuovo libero di ‘contaminarsi’ di sola umanità”, ha detto il consigliere regionale Enrico Sostegni. “Le imprese sportive che si realizzano alle Olimpiadi fanno parte dell’immaginario di tutti noi – ha aggiunto - e sono convinto che in questa storia lunga oltre un secolo abbiano un valore particolare quelle realizzate dagli atleti paralimpici. Quando lo sport diventa uno strumento per superare i limiti del proprio corpo realizza la più grande delle missioni: affermare un diritto universale, quello della salute intesa non solo come assenza di malattia o di disabilità ma, come è nella definizione data dall’Organizzazione mondiale di sanità, di un completo benessere fisico, psichico e sociale. Per questo spero che la Toscana possa implementare sempre di più, e sono certo che lo farà, la sua dotazione di impianti sportivi”.
Per il sindaco di Gambassi Terme, Paolo Campinoti, è importante che “da una piccola porzione di territorio arrivi a tutta la Toscana questo messaggio che riconosce il valore delle diversità e delle differenze, che è anche un di consapevolezza e partecipazione per future iniziative che realtà locali e istituzioni regionali possono intraprendere di comune accordo”.
Emozionata per la conclusione di un lavoro iniziato quasi quattro anni fa si è detta Maria Antonia Lai, dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo “Gonnelli”. “Avevamo il sogno di far volare questo libro fino a Tokyo – ha detto – e vedere questo sogno realizzarsi è davvero importante. Perché questo libro racconta il vissuto della diversità che può diventare eccellenza e ha insegnato ai nostri ragazzi ad accettare qualsiasi loro diversità”.
Marco Catone, l’insegnante ideatore del progetto, ha sottolineato che “questo lavoro è la dimostrazione tangibile che i ragazzi, anche molto giovani, possono affrontare tematiche fondanti, contro la cultura diffusa dell’effimero e del mordi e fuggi, guardando e aspirando a una società sempre più inclusiva”.
Per Massimo Porciani, presidente del Comitato paralimpico toscano, si è trattato “di un lavoro che valorizza il concetto di uguaglianza e promuove l’inclusività”. Porciani ha ricordato che per la Toscana a Tokyo saranno presenti 8 atleti paralimpici e 3 tecnici. “Ma la cosa più importante – ha detto – non è la loro partecipazione a Tokyo, ma il fatto che in questi anni molte persone con disabilità si siano convinte a uscire di casa per fare sport. Perché per noi, accanto all’importanza dei risultati di chi eccelle in una disciplina, è importante che le persone che hanno subito incidenti o che hanno disabilità congenite possano essere recuperate alla vita sociale”.
Fonte: Consiglio regionale della Toscana - ufficio stampa
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