Italia Viva torna a casa, se così si può dire. Dopo aver tentato, non senza successi, di personalizzare il PD, l'ex premier Matteo Renzi ha fondato Italia Viva, un 'partito personale' che ruota ovviamente intorno alla sua figura. Se così è allora Italia Viva non può non avere legami con Rignano sull'Arno, il luogo dove Matteo Renzi abita ed è cresciuto.
Proprio in città è stata organizzata la prima festa di Italia Viva, una quattro giorni di eventi ludici e di dibattiti politici che vede impegnati importanti esponenti del partito a livello nazionale, come l'europarlamentare Nicola Danti, la Ministra Elena Bonetti, la vicepresidente della Regione Toscana Stefania Saccardi e il consigliere regionale Maurizio Sguanci. Saranno poi presenti anche i vertici del partito a livello locale, ossia i coordinatori provinciali Tommaso Triberti e Patrizia Ciabattoni, e il coordinatore fiorentino Francesco Grazzini. Spicca l'assenza del 'padrone di casa', proprio il leader Matteo Renzi, il quale non parteciperà alla kermesse (o almeno così sembrerebbe dal programma reso noto).
Tra gli ospiti anche qualche 'outsider', come il consigliere regionale del PD Massimiliano Pescini, ex sindaco di San Casciano in Val di Pesa eletto nel 2019 in Regione. Una presenza che dimostra la relazione tanto viva quanto ambigua tra Pd e Italia Viva, soprattutto in Toscana: se a Roma i due partiti sono ormai compagni di banco che a malapena si sopportano e attendono solo di rubarsi la merenda, nella nostra regione i fili restano annodati tra convinzioni comuni, relazioni personali, ruoli di governo, condivisione di progetti sul territorio e ricordi di vecchie militanze. Non è un caso isolato, insomma, che esponenti di uno dei due partiti partecipino ad eventi locali organizzati dall'altro, come dimostra ad esempio la partecipazione della Ministra Bonetti anche alla Festa di Santomato a Pistoia. Una maglia di fili che in Toscana è qua e là vistosamente sfilacciata, ma che nessuno vuole riporre nell'armadio, talvolta per comunanza di vedute e talvolta anche per calcolo politico.
Anche a Rignano sull'Arno Pd e IV hanno coltivato questo legame, reso più solido dalla lunga militanza del padre di Matteo Renzi, Tiziano, nel Pd locale di cui è stato anche segretario prima di auto-sospendersi a seguito delle indagini Consip. Italia Viva gioca in casa, eppure lo fa in un contesto particolare: alle scorse amministrative il sindaco uscente Daniele Lorenzini, candidato nel 2012 in un PD alle porte della svolta renziana, ha 'rotto' con il Partito Democratico, forse per divergenze politiche (come lui stesso ha dichiarato), forse per qualche parola di troppo sul caso Consip che ha coinvolto Tiziano Renzi. Fatto sta che il PD locale ha optato per un'altra candidatura, ma gli elettori hanno però scelto di riconfermare il sindaco uscente. La patria renziana, insomma, ha un sindaco non-renziano.
La scelta di Rignano sull'Arno per la kermesse di Italia Viva assume così un significato tutto particolare, tra ritorni a casa da 'stranieri' e legami incerti a livello politico sul territorio. Il tutto alla ricerca di riequilibrare quella strana bilancia tra ruoli di governo (molti) e voti (pochi), anche a livello locale. Eppure Rignano è emblematica anche da questo punto di vista. Il simbolo di Italia Viva è apparso per la prima volta nelle schede dei rignanesi nelle regionali 2020 (nelle amministrative del 2012 e nel 2017 non esisteva, così come nelle politiche del 2018). Il risultato è stato tra i più alti a livello nazionale, con la lista Italia Viva - + Europa che ha raggiunto il 10% a sostegno di Eugenio Giani (rispetto al 4,4% a livello regionale; mentre i sondaggi nazionali danno ad oggi IV al 2%). Forse il partito vuole ripartire proprio da qui.
Giovanni Mennillo
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