Macché Tranvia a Bagno a Ripoli...la prima tranvia sul territorio comunale fu portata dalla Misericordia dell'Antella e dal Comune di Bagno a Ripoli, all'Antella, che all'epoca era completamente sprovvista di collegamenti con Firenze, e per buona parte pagata con i soldi stanziati dalla Misericordia.
Lo ricorda - proprio nel periodo in cui è stato fatto un nuovo passo avanti per la tramvia a Bagno a Ripoli dopo il via libera della conferenza dei servizi e l'arrivo del progetto in giunta e al consiglio comunale per l'approvazione - la stessa Misericordia dell'Antella che su l'ultimo numero del proprio giornale, Il Ponte dell'Antella, in un articolo a firma del suo direttore, il giornalista Franco Mariani, ricorda non solo l'arrivo della Tramvia sul territorio comunale, ma anche, sempre grazie alla Misericordia, del primo telefono, che era pubblico, quindi a completa disposizione della cittadinanza,
"Era il 1902 quando il Magistrato deliberò di aderire al comitato pro tramvia – ogni secolo ha la sua tramvia e il suo comitato, si direbbe – tanto che più volte il Magistrato inviò centinaia e centinaia di lettere a varie famiglie della zona per smuovere l’opinione pubblica su questo tema. Addirittura il Correttore, il Pievano don Ilario Maestrini, il 21 settembre 1913, arrivò a chiedere alla Misericordia di farsi carico della somma annuale necessaria per assicurare il servizio, ben 2mila lire, una cifra notevole per l’epoca, e di cui doveva farsi carico il Comune, che però non le stanziò mai; un’opera «finalizzata al bene e al sempre più glorioso avvenire del nostro paese». Il Pievano non riuscirà a vedere la tramvia, perché morirà a causa della pandemia dell’epoca, la terribile spagnola, il 20 dicembre 1918, a soli 49 anni. Alla fine il Comune di Bagno a Ripoli si farà vivo, ma solo per richiedere un ulteriore aumento del concorso economico, in quanto la cifra necessaria sarà, in questa fase, di 6mila lire l’anno. Se la Misericordia fa prontamente la sua parte, il Comune invece farà orecchie da mercante, tanto che bisognerà aspettare la deliberazione del Magistrato del 1925, che stanziò ben 100mila lire perché, come si legge nei verbali, «la venuta del tramvai all’Antella dipende esclusivamente dal Comune e dalla Misericordia, e se questa non vuole che la questione si risolva in una bolla di sapone deve concedere, malgrado l’enormità del sacrificio, l’aumento richiesto». Nell'ottobre 1925 un manifesto trionfante del Comune informava che «il 30 ottobre sarà ufficialmente inaugurato il tronco tramviario Ponte a Niccheri-Antella, opera della tenacia e volontà fascista»".
Per fortuna il telefono arrivò prima, esattamente il 24 agosto 1904. "La Misericordia lo teneva aperto tutti i giorni dalle 7 alle 12 e dalle 14 alle 20. Incaricato della costruzione della cabina fu il falegname Leopoldo Casini. Con un concorso la Misericordia assunse come centralinista Irene Marelli, con il compito di avvisare le persone che dovevano ricevere telefonate. Il numero di telefono era il 1465. Per tale servizio la Misericordia pagava un abbonamento annuo di 338 lire".
Il numero di giugno de Il Ponte dell'Antella, che riporta alla luce anche l'arrivo a Firenze di 500 Vescovi, nel novembre 1965, per incoronare Dante con la corona d'oro voluta da Papa Paolo VI in occasione del VII centenario della nascita, pubblicando molte foto dell'epoca, e le ampie cronache giornalistiche di quei giorni, è anche consultabile on line sul sito della Misericordia all'indirizzo https://www.misericordia-antella.it/il-ponte-dell-antella/
Fonte: Ufficio Stampa
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