Trenta poeti, quasi settanta componimenti, piazza dei Guidi piena in ogni ordine di posto (prenotazioni a norma anti covid agli sgoccioli, praticamente). Sono le premesse della nona edizione della Veglia dei Poeti vinciani, quest’anno dedicata alla libertà.
Ed è “Libertà vo cercando. Il rinascimento delli omini boni” il titolo che accompagna la serata di venerdì 16 luglio, quando alle 21.15 Nicola Baronti e Monia Baldacci Balsamello presenteranno – come l’anno scorso – tutti coloro che hanno inviato a Vinci nel Cuore i propri pensieri in versi.
Versi che inevitabilmente inneggiano alla libertà, ma che quasi fisiologicamente sono connessi al senso di quella libertà che un po’ è venuto a mancare negli ultimi due anni, minato dalla pandemia.
Versi che poi omaggiano due personaggi toscani, simbolici della storia letteraria di questa parte d’Italia: uno è Dante, emblema della lingua nazionale, di cui ricorre il settecentenario della morte; l’altro è Renato Fucini, dalla cui morte sono passati invece cento anni e per il quale le iniziative a livello locale sono state floride negli ultimi tempi (basti pensare al Festival Fuciniano, con il quale peraltro Vinci nel Cuore ha collaborato per la realizzazione della serata del 9 luglio scorso).
E poi ci saranno le befanate, che con piglio satirico metteranno in evidenza alcuni degli avvenimenti di attualità nostrana.
L’immagine della festa – ogni anno diversa e simbolica – è un’opera del pittore cecinese Giovanni Cecchini: una piccola arca “vinciana”, piena di contenuti e simboliche figure dell’anno che stiamo vivendo, sembra navigare in acque tranquille verso il futuro. Come albero maestro ha il campanile di Vinci. È condotta da strani personaggi che richiamano a colorati soldati che sparano fiori, quasi una suggestione all’anno napoleonico in corso, con il ritratto di Dante (nei 700 anni dalla morte) in bella vista contornato da aquiloni e biciclette volanti del sogno leonardesco. Il vento accarezza le pagine di uno spartito musicale, dagli oblò sbucano matite, pennini e pennelli per scrivere e colorare le nuove storie. Uno strano personaggio però s’intravede in quello centrale: è Guillame Apollinaire, poeta, scrittore, critico d’arte, primo sospettato del famoso furto della Gioconda di Leonardo nel 1911, veicolatore principale di Dante in Francia.
La serata è patrocinata dal Comune di Vinci e realizzata da Vinci nel Cuore grazie alla collaborazione amichevole di Orizzonti, della Pro Loco di Vinci e del Club per l’Unesco di Vinci, nonché supportata tecnicamente dalle strumentazioni de I Soliti Ignoti e dall’assistenza della Misericordia di Vinci.
Fonte: Vinci nel Cuore
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