I risultati presentati nell'ambito della decima edizione di 'IT4Fashion'
Su 1120 spostamenti monitorati il 46% dei viaggi è risultato a carico vuoto o semivuoto. Sono numeri che mostrano grandi margini di ottimizzazione quelli derivanti dai primi mesi di sperimentazione del 'City Gate', il progetto che ha analizzato i costi logistici della movimentazione delle materie prime all’interno della filiera produttiva tessile, quantificandone l’impatto ambientale.
Il lavoro portato avanti dall’Interporto della Toscana Centrale, in collaborazione col Consorzio Detox e col supporto dell’università di Firenze, attraverso il laboratorio ‘LogisLab’, e dell’azienda TesiSquare, ha finora coinvolto 40 imprese del distretto, mettendo in particolare sotto la lente d'ingrandimento gli spostamenti delle materie prime di tre lanifici, altrettanti rifinizioni e di una tessitura. Su 1120 spostamenti effettuati tramite camioncini di proprietà delle singole imprese solo il 12% è risultato a carico pieno. Poi, su tutti quanti gli altri viaggi c'è ampio margine di ottimizzazione dei costi, e di conseguenza di abbassamento dell'impatto ambientale. I mezzi nel 28% dei casi viaggiavano a carico vuoto, nel 18% semivuoto e nel 42% con un riempimento parziale.
Soffermandosi sulle emissioni inquinanti in atmosfera su 7800 chilometri percorsi dai camioncini sono stati prodotti 1.706.320 grammi di anidride carbonica. Di questi 460mila grammi sono stati emessi a carico vuoto (per un totale di 2100 chilometri percorsi inutilmente).
I risultati della sperimentazione 'City Gate' sono stati presentati alla Certosa di Firenze, nell'ambito della decima edizione di 'IT4Fashion', il convegno che mette a confronto gli esperti di innovazione tecnologica e le più importanti aziende della moda. Un evento a cui hanno partecipato come relatori il presidente dell'Interporto della Toscana Centrale, Francesco Querci, e il presidente del Consorzio Detox, Andrea Cavicchi.
“Avere portato la mobilità e la logistica al centro di una manifestazione che riguarda la moda credo che sia un traguardo molto importante” spiega Querci. “Un risultato che ci fa sperare che nel prossimo futuro si possa passare dalla sperimentazione alla concretizzazione del servizio di trasporto integrato delle materie prime. Il primo progetto pilota è stato sviluppato su Prato, ma è esportabile anche al di fuori dei confini provinciali. In questi mesi abbiamo studiato una logistica sostenibile per il distretto che è destinata a portare vantaggi alle aziende, al territorio e all'ambiente. Un progetto che può ambire a ottenere finanziamenti europei e nell'ambito del Recovery Fund”.
La sperimentazione è stata resa possibile grazie alla realizzazione di un portale cloud realizzato dall'azienda TesiSquare e modellato sulla filiera pratese. Ogni azienda coinvolta nel progetto ha infatti caricato quotidianamente il programma degli spostamenti dei furgoncini con le materie prime a bordo, dando conferma dell'inizio, delle tappe intermedie e della fine di ogni viaggio. I dati caricati sul portale sono stati poi confrontati e incrociati, rilevando grandi potenzialità di ottimizzazione del servizio.
“Volevamo capire l'impatto di questo progetto sulla nostra filiera produttiva” commenta Cavicchi. “Dalle prime analisi abbiamo visto che è possibile ottenere un risparmio del 46% sui chilometri percorsi dai furgoncini e di emissioni di anidride carbonica. Questo progetto va nella direzione di ottimizzare il sistema di trasporto nella filiera produttiva, renderlo sinergico, controllato tramite una piattaforma informatica e andando verso una mobilità sostenibile. Un tema, quest'ultimo, verso il quale il distretto di Prato ha mostrato sempre grande attenzione”.
Per spiegare con ancora più efficacia i margini di ottimizzazione dello spostamento delle materie prime all'interno della filiera pratese, l'Interporto ha estrapolato pure i dati relativi ai viaggi in un solo giorno (il 19 maggio) di un singolo lanificio verso le varie lavorazioni. Ne è emersa una percorrenza totale di 53,5 chilometri, per un tempo complessivo impiegato di 1 ora e 11 minuti. Attraverso un sistema di navette green che forniscono il servizio per conto delle aziende delle filiera, invece, si sarebbero percorsi solo 31 chilometri, per un tempo di percorrenza di 45 minuti. Si sarebbero così risparmiati 22,5 chilometri di strada, 26 minuti e soprattutto 4.950 grammi di emissioni nell'atmosfera di anidride carbonica (cioè il 42% di quanto in realtà emesso dai camioncini).
Fonte: Interporto - Ufficio stampa
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