Un anno di intenso lavoro delle squadre USCA, un esempio di sanità che si reca a casa dei pazienti apprezzato anche dal Ministro Speranza nella recente visita a Prato. Le USCA sono operative da aprile 2020 nella zona distretto dell’area pratese 12 ore al giorno 7 giorni su 7, presenti sul territorio provinciale in tre sedi: una presso l’ex Misericordia e Dolce (per i comuni di Prato e Montemurlo), una a Vaiano per tutti i comuni della Val di Bisenzio ed una a Poggio a Caiano per i comuni Medicei.
Sono state istituite per rafforzare la continuità assistenziale sul territorio ed attivate a supporto dei medici di medicina generale e dei pediatri per la gestione dei pazienti Covid seguiti nelle proprie abitazioni e monitorati in modo continuativo da personale medico e infermieristico specializzato.
Nel corso della pandemia l’attività delle USCA si è sviluppata anche in altri setting assistenziali come gli Alberghi sanitari, sempre nell’ottica di impedire quanto più possibile il ricorso alle strutture ospedaliere.
Un modello di continuità assistenziale divenuto sempre più essenziale nell’organizzazione dei servizi che ha potenziato le cure sul territorio ed introdotto pratiche innovative nelle cure primarie anche attraverso l’integrazione e la collaborazione con le altre figure sanitarie presenti a livello territoriale: medici di medicina generale, pediatri, specialisti, infermieri di famiglia, terapisti della riabilitazione, ACOT (Agenzia Continuità Ospedale Territorio), coordinato dalla dottoressa Raffaella Bartolini e medici delle unità GIROT, i gruppi d’intervento rapido ospedale-territorio.
Le Squadre USCA operative sul territorio della provincia pratese, hanno subito incrementi o riduzioni, sulla base delle richieste da parte dei medici di medicina generale e in misura minore da altri servizi, in arrivo dai vari setting nei periodi di massima attività come nel periodo novembre-dicembre 2020 e marzo 2021 con un massimo di 8 squadre distribuite su 3 sedi ad un minimo di 3 nei periodi meno intensi (periodi estivi).
Dal 7 aprile 2020 ad oggi, hanno effettuato complessivamente 12.900 visite domiciliari (con una media di 28 visite quotidiane ma con punte di 60 visite giornaliere).
Nelle RSA, nel periodo dicembre 2020-aprile 2021, il Team USCA RSA è intervenuto, su attivazione del medico di medicina generale, per valutazione di pazienti sospetti COVID e COVID positivi paucisintomatici e sintomatici, e attraverso il GIROT sui codici di gravità minori. Complessivamente sono stati effettuati 350 accessi nelle RSA con un picco nei mesi di gennaio e febbraio con oltre 100 accessi.
Le prestazioni strumentali effettuate a complemento della diagnosi, a partire da dicembre 2020 sono state circa 1000 emogasanalisi (per misurare la quantità di ossigeno e di anidride carbonica presenti nel sangue e il pH che è richiesta in tutti i casi in cui si voglia verificare la presenza e l'entità di un'insufficienza respiratoria); oltre 2000 ecografie polmonari per valutare il coinvolgimento e l’estensione della malattia nel tessuto polmonare. I tamponi molecolari effettuati sono stati 5421, con media giornaliera di 12 tamponi.
Da novembre dello scorso anno presso un Albergo Sanitario Protetto, l’Hotel Datini di Prato, è stata messa a disposizione una postazione fissa dei team USCA per la presa in carico di pazienti con problematiche cliniche e sociali più importanti sempre correlate al Covid implementando così il livello assistenziale sul territorio. Da novembre 2020 ad oggi sono stati ospitati e seguiti 890 pazienti. A marzo 2021 nella struttura alberghiera erano presenti 54 ospiti con un turnover di 161 nuovi ingressi, ad aprile 131 ed a maggio 141.
Le USCA hanno collaborato con i GIROT per le visite effettuate nelle RSA e nel monitoraggio periodico e programmato dei pazienti ospiti delle strutture.
Nelle RSA pratesi dall’ottobre 2020 ad aprile 2021 sono stati dedicati reparti “bolla” Covid che hanno richiesto la collaborazione delle USCA. In particolare nella terza ondata pandemica i team sono stati impegnati nelle valutazioni domiciliari e nella campagna vaccinale nelle strutture di non autosufficienti.
Le vaccinazioni sono state un ulteriore ambito di intervento delle USCA.
“E’ stato un grande lavoro di squadra – spiega la dottoressa Laura Tattini, coordinatore sanitario dei servizi territoriali di Prato - che ha coinvolto la rete dei servizi territoriali insieme agli altri settori aziendali (Dipartimento della prevenzione, taskforce, servizio farmaceutico) per il coordinamento, programmazione e servizi di contatto a partire dalla vaccinazione effettuata nei cinque distretti della zona pratese, agli ospiti delle 18 RSA e delle numerose strutture socio sanitarie di comunità, ai soggetti fragili e agli operatori socio sanitari. Questo ci ha permesso di portare avanti un programma di vaccinazione in linea con le indicazioni del piano nazionale per la più ampia copertura possibile.”
I dati delle vaccinazioni
Da marzo 2021, sono arrivate circa 700 richieste di vaccinazioni a domicilio da parte dei medici di medicina generale, di soggetti ultra 80enni e soggetti fragili. Complessivamente sono state 7.726 le somministrazioni di vaccino dall’inizio della campagna effettuate a domicilio ad ospiti ed operatori RSA, a pazienti fragili, a ultra80enni e presso i presidi territoriali.
“Abbiamo lavorato in sinergia e con grande collaborazione - ha voluto sottolineare la dottoressa Annalisa Landi, referente USCA Prato - rappresentando il pensiero di tutto il team composto da infermieri, assistenti sanitari e medici, molti dei quali alla prima esperienza professionale. Siamo stati impegnati su più attività e situazioni complesse: dal domicilio del paziente alle RSA, negli Alberghi Sanitari e nella campagna vaccinale. I medici USCA hanno effettuato un percorso formativo aziendale che ha permesso di acquisire competenze specialistiche sulla diagnostica e sulla gestione terapeutica. Oltre al nostro lavoro professionale sono state tante le situazioni che ci hanno coinvolto emotivamente. Una tra le tante riguarda la risoluzione di un caso in un nucleo familiare che ha richiesto l’intervento tempestivo e congiunto con ACOT per garantire l’assistenza ad una persona non autosufficiente Covid positiva i cui familiari erano stati ricoverati in urgenza. La nostra è stata una esperienza professionale ed allo stesso tempo umana che ci ha arricchito a livello personale. “
“La gestione a domicilio di pazienti COVID positivi ed il loro alto numero nella zona di Prato è stata una attività molto complessa di questo ultimo anno - chiude la dottoressa Lorena Paganelli direttore Società della salute e Zona distretto di Prato - Ringrazio tutti i medici di medicina generale per il fondamentale lavoro che hanno svolto in questi mesi, attraverso il quale, grazie alla collaborazione con le USCA sono riusciti a curare a casa tanti pazienti, riducendo così l’accesso all’Ospedale.”
Fonte: Azienda Usl Toscana Centro - Ufficio stampa
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