Gianandrea Noseda dirige l'ultimo concerto del Festival del Maggio e l'ultima recita di Sibera


L’83° edizione del Festival del Maggio Musicale Fiorentino si conclude con il maestro Gianandrea Noseda sul podio, acclamato direttore alla guida delle più importanti orchestre internazionali, per un concerto sinfonico con l’Orchestra del Maggio, giovedì 15 luglio 2021 ore 20, e l’ultima recita dell’opera Siberia di Umberto Giordano, venerdì 16 luglio 2021 ore 20, per la regia di Roberto Andò.

La locandina del concerto mostra ancora una volta la predilezione del maestro Noseda per il repertorio musicale dell’Europa orientale con il Concerto per orchestra di Witold Lutosławski e la celebre Quadri da un’esposizione di Modest Musorgskij (nell’orchestrazione di Maurice Ravel).

Il compositore e direttore d’orchestra polacco Witold Lutosławski è stato una figura di spicco nel panorama musicale della seconda metà del XX secolo. Autore di quattro sinfonie, di varie pagine orchestrali e di musica da camera, Lutoslawski aveva studiato composizione con Witold Maliszewski, ex allievo di Rimskij-Korsakov, da cui aveva ereditato una solida padronanza della scrittura orchestrale. Il Concerto per orchestra fu composto tra il 1950 e il 1954 e tenuto a battesimo dalla Filarmonica di Varsavia diretta da Witold Rowicki il 26 novembre del 1954. L’uso di materiali melodici del folklore slavo e la scrittura solistica concertante lo avvicinano al noto e precedente omonimo Concerto di Bartók, autore che influenzò la prima produzione di Lutoslawski. Articolato in tre movimenti che richiamano le antiche forme barocche (Intrada; Capriccio e Arioso; Passacaglia, Toccata e Corale) il Concerto impegna spesso l’orchestra a blocchi e per sezioni: archi, legni, ottoni e percussioni sono coinvolti, a turno, in passaggi solistici e spostamenti continui tra i registri (dal grave all’acuto e viceversa) che ne mettono in risalto qualità tecniche e timbriche.

In conclusione, la composizione Quadri da un’esposizione di Modest Musorgskij del 1874 in memoria dell’amico Viktor Hartmann, pittore e architetto scomparso prematuramente, che nasce originariamente come ciclo pianistico e che sarà poi orchestrata da Maurice Ravel nel 1922. Nei Quadri Musorgskij descrive una passeggiata immaginaria tra le sale dell’Accademia delle Belle Arti di San Pietroburgo dove furono esposti i dipinti di Hartmann dopo la morte. Sono dieci i quadri riproposti in altrettanti pannelli musicali intervallati da una promenade - un interludio dal carattere sempre cangiante - in cui la creatività visionaria dell’autore restituisce immagini molteplici: la vivacità briosa delle scene popolari in Tuileries e Limoges, le atmosfere grottesche o macabre che caratterizzano Gnomus, Catacombae - Sepulchrum Romanum e La cabane sur des pattes de poule, il canto desolato di un trovatore nel Vecchio castello, l’andamento affannoso e pesante del carro polacco Bydlo, la pungente ironia nel dialogo tra i due ebrei Samuel Goldenberg und Schmuyle, il vivacissimo zampettare del Balletto dei pulcini nei loro gusci, fino alla grandiosa e finale apoteosi sonora della Grande porta di Kiev.

Fonte: Maggio Musicale Fiorentino

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