Entra in vigore oggi giovedì 1 luglio l’ordinanza di divieto ai mezzi pesanti a Lastra a Signa.
Con i continui ingorghi della Fi-Pi-Li e l’assenza di percorsi che possano collegarla con l’A11 in modo legittimo ed efficace, le due principali arterie viarie della Toscana centrale sono di fatto già separate. Ma a causa delle note emergenze e delle file quotidiane, si cercano alternative.
“Questo ultimo provvedimento però – fanno notare i presidenti delle delegazioni interprovinciali ASSOTIR della costa e della Toscana centrale rispettivamente Giovanni Capecchi e Alessandro Lorenzi - non vorremmo fosse solo il primo di una nuova serie. Se da un lato si possono certo comprendere le preoccupazioni degli amministratori locali che vedono aumentare i carichi di traffico di zone densamente urbanizzate e cercano di correre ai ripari, dall’altro lato secondo noi occorre evitare a tutti i costi una nuova ondata di divieti di circolazione ai mezzi pesanti, perché si penalizza il trasporto e con esso anche il sistema produttivo e commerciale dell’intera Toscana centrale”.
“Divieti di circolazione ce ne sono già troppi – aggiunge il coordinatore regionale Assotir Maurizio Bandecchi – sia in zone abitate, e si può capire, ma anche su strade extraurbane che invece andrebbero recuperate alla possibilità di circolazione, anche allo scopo di permettere un possibile travaso di traffico fra una arteria e l’altra, fra Fi-Pi-Li, Firenze-Siena e rete autostradale e fra queste e le strade ex Statali, ora Regionali. La ricerca di vie di fuga è dettata solo dal fatto che si rischia di restare prigionieri in veri e proprio imbuti di traffico.
E proprio per non gravare su aree delicate, o almeno per poter sperare di limitare i disagi per tutti gli interessati e non solo su alcuni di essi, occorre avere una visione più ampia delle possibili alternative e di tutte le possibilità offerte dalla rete stradale regionale. L’unico modo è avviare un confronto a 360° con chi le strade le percorre tutti i giorni. Ecco perché serve avviare urgentemente il confronto sulle emergenze viabilità come abbiamo chiesto da settimane. Servono percorsi alternativi e non divieti e, soprattutto, una programmazione degli interventi e delle possibili alternative” è la conclusione di Assotir.
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