Si chiama Ilva e in questa storia significa ferro. È un’ombra inafferrabile ed inarrestabile, una mano nera che copre l’intera città di Taranto. "Polvere", scritto da Pierfrancesco Nacca e diretto da Giulia Paoletti - in scena il primo luglio in piazza Duomo nell'ambito della festa del Teatro di San Miniato per i 75 anni del Dramma Popolare - è il pretesto per raccontare dal punto di vista di una famiglia tarantina, gli effetti che la grande acciaieria provoca ai danni della città di Taranto e dei suoi abitanti. La famiglia Cataldo è composta da Mimmo, Marina e il figlio Piero, insieme vivono nel quartiere Tamburi a ridosso dell’impianto siderurgico. Lo spettacolo racconta quindi la storia di una famiglia appesantita dal piombo, dal nichel, dalla diossina, dall'arsenico, dal benzopirene. Una famiglia che fondamentalmente si ama ma che è avvelenata e il veleno in circolo darà luogo ad uno scontro generazionale (tra padre e figlio) senza esclusione di colpi. Uno spettacolo per riflettere su una delle grandi ferite aperte del Paese, perchè "Polvere" è stato scritto per denunciare il dramma che vive una città splendida, messa in ginocchio da un’acciaieria obsoleta. In scena ci sono Marina Lupo, Claudio Spadaro, Andrea Lintozzi, Pierfrancesco Nacca. Firma le scene Alessandro Chiti, mentre le musiche sono di Marco Bruno. Lo spettacolo è stato realizzato il patrocinio di Comitati Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti.
Fonte: Dramma Popolare - Ufficio stampa
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