Nasce la Città delle bambine e dei bambini a Vico d'Elsa

Nuovi spazi progettati dagli allievi della scuola dell’infanzia La Casa nel Bosco, realizzati con la cittadinanza


Momenti di serenità e spensieratezza nel borgo di Vico d’Elsa. Il gioco dell’Ocastello con i tasselli degli antichi mestieri, i robot-guardiani che custodiscono libri, liberi di volare tra i sogni dei più piccoli, le creature colorate e oniriche che affiorano sorridenti dal murale dipinto sulla parete esterna della scuola La Casa sul Bosco, l’orto olfattivo, popolato di piantine aromatiche, che stimola i sensi favorendo nuove idee e ricette da realizzare a casa con mamma e papà. Sono loro, immaginari e reali allo stesso tempo, i primi abitanti della Città delle bambine e dei bambini di Vico d’Elsa. Una nuova realtà, aperta e inclusiva, che è stata inaugurata dal sindaco David Baroncelli, dall’assessore Marina Baretta e dalle insegnanti della scuola dell’infanzia con i segni e le tracce permanenti lasciati negli spazi urbani del borgo, dalla mente e delle mani dei piccoli architetti, ingegneri, pittori, che si sono resi autori e protagonisti di una nuova dimensione urbana costruita insieme agli adulti.  A chiunque entrerà a Vico d’Elsa, nel Comune di Barberino Tavarnelle, sarà dato un benvenuto speciale.

Un cartello posto all’ingresso del paese che profuma di fantasia invita ad entrare nel piccolo borgo di origine medievale. E la prima a rivelarsi è l’allegria dei più piccoli, dei 48 bambini iscritti alla scuola dell’infanzia La Casa nel Bosco della frazione valdelsana, che esce allo scoperto e invade il paese, gli spazi pubblici della località collinare. I giardini pubblici, le aree del cortile della scuola, gli spazi verde dell’Orto Botanico Giardino SottoVico sono puntellati di nuove aree gioco e installazioni a disposizione di tutti i bambini. Il progetto, ideato e promosso dal Comune, si ispira al metodo educativo del Service Learning, ed è stato realizzato dai docenti e dal personale Ata del plesso scolastico dell’Istituto comprensivo Don Lorenzo Milani di Barberino Tavarnelle, con il pieno coinvolgimento della comunità.

“L’obiettivo iniziale del progetto era quello di caratterizzare alcuni luoghi vissuti e condivisi dalla cittadinanza di Vico d’Elsa con la creazione di nuovi spazi dedicati ai bambini, pensati per loro – spiega l’assessore alle Politiche educative Marina Baretta  che ha ideato l’iniziativa – con il personale della scuola di Vico siamo andati oltre e, ispirandoci alle risorse del territorio, abbiamo lavorato perché il metodo che crea e attiva servizi sul territorio, sperimentando nuovi metodi e strumenti pedagogici, trovasse la massima espressione a Vico d’Elsa. I bambini hanno progettato, disegnato e realizzato insieme alle insegnanti, ai genitori, agli artisti e agli artigiani del paese nuovi punti di riferimento a misura di bambino, utili al loro percorso di crescita. Non si tratta solo di spazi colorati installati nel tessuto urbano, ma di occasioni e opportunità di gioco e apprendimento condivisi con la popolazione che cambieranno per sempre l’assetto del paese attraverso il punto di vista, la percezione che i bambini hanno della realtà”.

I nuovi luoghi sono stati caratterizzati con la creazione di un maxi Gioco dell’Ocastello che ripercorre la storia di Vico e contiene tableaux pittorici raffiguranti le botteghe dell’antichità. Alcune tessere del gioco riproducono maniscalchi, falegnami, fabbri, panettieri all’opera, dipinti dall’artista Marco Borgianni. Dalla conoscenza del passato all’immaginazione del futuro il passo è breve. Soprattutto quando sono le bambine e i bambini a generare visioni e mondi che appartengono alla loro dimensione, quella del gioco e del far finta mentre si apprende. Dalle menti degli allievi della scuola dell’infanzia di Vico d’Elsa e dalle mani di un Geppetto speciale, il falegname Andrea Bravi, prendono vita tre singolari creature: Momo, Cipolla e Otto. Un po' robot, un po' alieni, amici dei bambini e soprattutto dei libri. Sono i custodi della parola scritta di quei volumi che la cittadinanza potrà donare e chiunque potrà leggere e sfogliare aprendo la pancia dei giganti angeli del futuro.

“I guardiani dei libri – spiega l’assessora – sono tre per le diverse fasce di età dei bambini e si ispirano alle librerie libere del crossbooking, chiunque potrà donare e prendere in prestito i volumi per alimentare il piacere della lettura”. Altri due spazi sono il murale dipinto sulla facciata della scuola con i disegni delle bambine e dei bambini che esplodono di gioia e armonia, realizzati poi dall’artista Elena Marchetti, e l’orto olfattivo nel Giardino Botanico SottoVico con le piante aromatiche che i piccoli hanno conosciuto ed esplorato nel corso dell’anno insieme ai genitori inventando ricette e utilizzi diversi. L’orto è stato realizzato in collaborazione con l’appassionato di botanica Alessandro Macini. Il progetto, promosso dal Comune e realizzato dal personale della scuola dell’infanzia La Casa nel Bosco si è avvalso inoltre della collaborazione dell’architetto Francesco Casella, Gabriele e Pierluigi Cencetti e Vivere il Legno. Le insegnanti che hanno realizzato il progetto sono Monica Biagi, Barbara Bonanni, Roberta Tapperucci, Bianca Simonetti e Silvia Salvi insieme alle custodi Stefania Talluri e Rosanna Colucci. “Il progetto nasce per vestire il territorio a misura di bambino per regalare momenti di creatività e spensieratezza – aggiunge il sindaco David Baroncelli – e prevede una trasformazione graduale degli spazi pubblici sulla base delle esigenze e delle visioni del mondo dell’infanzia, l’obiettivo è quello di migliorare la qualità della vita di tutti, a partire dalle fasce più deboli e meno visibili della popolazione”.  Il taglio del nastro, al quale ha preso parte la vicepreside dell’Istituto comprensivo Monica Ciani, è stato accompagnato da una visita offerta alle famiglie tra i quattro percorsi del progetto. Nella stessa occasione è stata inaugurata la mostra fotografica “Vicollabora”, curata dalle insegnanti della Scuola La Casa nel Bosco Vico d'Elsa sulle diverse fasi, creative e progettuali, che hanno portato alla realizzazione del progetto.

 

Fonte: Comune di Barberino Tavarnelle - Ufficio stampa

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