Ex internato militare, preferì i campi di prigionia alla dittatura: da Dicomano, il messaggio di resistenza di Basilio
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito l’Onorificenza di Cavaliere dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana” a Basilio Pompei, ex Internato Militare Italiano.
La consegna del riconoscimento è avvenuta questa mattina – martedì 29 giugno - presso la RSA “Villa San Biagio” di Dicomano, in provincia di Firenze, dalle mani del Prefetto di Firenze Alessandra Guidi, alla presenza della Sindaca di Pontassieve Monica Marini, del Sindaco di Dicomano Stefano Passiatore e dei Presidenti nazionali dell’ANEI Orlando Materassi e dell’ANRP Enzo Orlanducci.
"È stata una grande emozione, oggi, - afferma la Sindaca di Pontassieve Monica Marini - poter essere accanto a Basilio per questa occasione. Veder riconosciuto il valore della sua storia e di tutta la sua vita è un segnale importante per un Paese che rischia troppo spesso di avere la Memoria corta e che a volte sembra non saper mettere un argine alla lotta contro le ingiustizie e le discriminazioni. Sono orgogliosa che Basilio, anzi, che il "Cavaliere dell’Ordine Al Merito della Repubblica Italiana” Basilio Pompei, sia cittadino del nostro Comune e mi auguro che la sua storia sia conosciuta e serva da esempio ai nostri giovani"
Alla soglia dei 104 anni, un altro importante riconoscimento per la sua straordinaria vita, per il messaggio e i contributi alla memoria che la sua esistenza racchiude. Negli anni, con la sua testimonianza, ha fatto conoscere la storia e il valore della scelta degli IMI (Internati militari italiani) arrivando a portare il suo messaggio nelle scuole, alle nuove generazioni.
Basilio Pompei è nato nel 1917 a Sieci, nel Comune di Pontassieve (FI); durante la Seconda guerra mondiale fu inviato con il suo reggimento nell’Egeo, sull’isola di Coo, allora possedimento italiano, e poi in Albania. Dopo l’armistizio dell’8 settembre del 1943 venne catturato a Durazzo, sul fronte albanese, e venne deportato prima a Biala Podlaska, in Polonia, poi a Görlitz, al confine tra la Polonia e la Germania, successivamente a Sagan (Polonia), a Reichenbach e infine a Ratisbona, nel sottocampo del KZ di Flossenbürg. Basilio Pompei scelse di dire NO alla neonata RSI di Mussolini e al Terzo Reich di Hitler, preferendo l’internamento nei campi di prigionia nazisti. Un NO ripetuto più volte nei vari Lager dove venne internato, un NO importante, una scelta antifascista di un ragazzo, all’epoca, cresciuto ed educato sotto la dittatura. La sua è stata una scelta di coraggio, di fedeltà ai valori di libertà e democrazia a cui la sua vita si è ispirata. Il messaggio e l’insegnamento di Basilio Pompei, l’eredità spirituale e morale della sua Resistenza insieme a quella degli altri 650.000 IMI, vive nella nostra Costituzione, in quello spirito costituente che rappresentò il principale motore della rinascita dell’Italia e che seppe unire gli italiani, al di là delle appartenenze, nella convinzione che soltanto insieme si sarebbe potuta affrontare la condizione di estrema difficoltà nella quale il Paese era precipitato.
Fonte: Comune di Pontassieve
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