Sondaggio Tni Italia, ristorazione toscana al collasso. Firenze e Pisa: 80% in meno per i ristoranti del centro

Raffaele Madeo, vicepresidente di Tni Italia

Non è ripartenza per le imprese della ristorazione, che in questi primi sei mesi dell'anno hanno perso mediamente metà fatturato rispetto al periodo pre-Covid. L'estate 2021 ha un sapore amaro sopratutto per le città d'arte, dove mancano i turisti, quelli internazionali, ma anche gli italiani, che per i mesi più caldi preferiscono il mare o la montagna. E' quanto è emerso nel corso dell'iniziativa di Tni Italia che si è svolta oggi al ristorante La Loggia del piazzale Michelangelo.

“Da un sondaggio fatto tra i nostri associati – ha spiegato Raffaele Madeo, portavoce di Tni Italia, l'associazione nata nel marzo 2020 a Firenze durante il primo lockdown con il nome di Ristoratori Toscana e che oggi rappresenta, da nord a sud, migliaia di imprese del mondo Horeca – risulta che nella nostra regione le aziende del settore hanno perso il 50 per cento del fatturato rispetto al 2019. A Firenze e a Pisa la situazione è decisamente peggiore. Sia perché manca il turismo internazionale, sia perché le amministrazioni comunali hanno preso provvedimenti che vanno a colpire i locali del centro storico. Sia che si tratti di un sindaco della Lega, come nel caso di Pisa, o del Pd, come a Firenze, si è deciso di danneggiare bar e ristoranti, che non sono certo fuori dalla crisi".

"A Pisa - continua - si sono chiusi i lungarni e fatta un'ordinanza che prevede la chiusura dopo le 1 dei pubblici esercizi nel centro e il divieto di asporto di bevande alcoliche dopo le 17, a Firenze è stata introdotta la ztl notturna e, come si legge sulla stampa, si stanno togliendo a molti locali i tavolini all'aperto. Risultato: in entrambe le città la perdita per le imprese del centro sfiora l'80 per cento. Nel primo fine settimana di ztl notturna il calo registrato dai locali del centro storico è stato del 30 per cento”.

“Siamo increduli. Tante belle parole spese a sostegno della ripartenza delle imprese della ristorazione, tra le più colpite dalle restrizioni, e poi di fatto si prendono provvedimenti che non consentono ai cittadini di raggiungere il centro né ai ristoratori di lavorare” ha sottolineato Simone Giannerini, direttore nazionale Tni Italia, che alla Regione Toscana chiede, già da settembre, di riaprire i bandi per i finanziamenti agevolati e per i contributi a fondo perduto.

“Chiediamo, inoltre – ha aggiunto – che venga istituito un bonus filiera toscano destinato ai ristoranti che acquistano prodotti 100% made in Tuscany”. Infine, Tni Italia, per contrastare il lavoro a nero, chiede la reintroduzione dei voucher emergenziali per i lavoratori, con un valore di almeno 10 euro netti l'ora (e non lordi, come era prima).

Nel corso dell'iniziativa, alla quale è intervenuta il sottosegretario al Lavoro Tiziana Nisini, i ristoratori presenti si sono confrontati in tavoli di lavoro dedicati a tre temi: “le priorità per il mondo della ristorazione”, “le proposte per l'associazione Tni Italia”, la situazione economica delle imprese sul proprio territorio”.

Fonte: TNI Italia - Ufficio Stampa

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