Bullismo e sostegno alle vittime di violenza: i progetti finanziati del Centro Donna

Combattere il bullismo nelle scuole, avviare percorsi di accompagnamento all’autonomia di donne vittime di violenza e intervenire sulle conseguenze derivanti dalla violenza assistita nei più piccoli. Sono i tre obiettivi portati avanti in tre progetti distinti del Centro Aiuto Donna Lilith di Empoli, finanziati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, nel periodo 2020-2021.

Grazie al sostegno della Fondazione CR Firenze il Centro antiviolenza delle Pubbliche Assistenze Riunite di Empoli e Castelfiorentino, che dal 2002 si occupa di donne e minori vittime di violenza, ha potuto operare in alcune scuole del territorio, attivare tirocini lavorativi e offrire percorsi psico-educativi.

I tre progetti nel dettaglio
- “Bull@ non si nasce” è un progetto di prevenzione al bullismo destinato a genitori, insegnanti e studenti dei comuni di Empoli, Fucecchio, Montelupo e Montespertoli. Il progetto, che è iniziato nel gennaio 2021 e terminerà alla fine di giugno, ha riguardato le scuole primarie “G.Pascoli” di Fucecchio e la “R.Fucini” di San Pierino.

Nonostante le difficoltà organizzative dovute dall’emergenza Covid-19 c’è stata la disponibilità da parte delle scuole coinvolte e il progetto è proseguito, coinvolgendo un totale di tre classi e continuando le attività extrascolastiche, come il laboratorio teatrale, nelle sedi delle Pubbliche Assistenze di Empoli e Montelupo Fiorentino.

Le attività sono state condotte da psicologhe che, attraverso laboratori, hanno promosso aspetti di gestione del bullismo. Il percorso è stato implementato con il teatro, funzionale al lavoro sugli aspetti espressivi, svolto anche fuori dalle lezioni scolastiche.

I partner di “Bull@ non si nasce” sono Anpas Toscana e le Pubbliche Assistenze di Montelupo, Montespertoli e Fucecchio, con capofila Empoli.

L’obiettivo generale di “Bull@ non si nasce” è quello di aumentare la consapevolezza di cosa significa il bullismo, come si manifesta e quali sono le cause che questo fenomeno può provocare nella vittima, nel bullo e in tutti coloro attorno, realizzando un’azione concreta a supporto dei giovani per contrastare forme di disagio molto pericolose. Questo obiettivo è possibile tramite la conoscenza del disagio giovanile, il sostegno alle scuole nella lotta al bullismo e al suo riconoscimento, attivare azioni dirette di formazione-azione verso i giovani, creare e rafforzare la rete sociale a supporto sia di ragazze e ragazzi che ai loro familiari.

Per questo progetto è stato realizzato un docufilm che ha raccolto in video il percorso e le attività teatrali svolte dai giovani studenti.

“La cassetta degli attrezzi”. Si tratta di un progetto volto all’autonomia lavorativa delle donne che hanno subito violenza che, grazie al sostegno della Fondazione CR Firenze ha permesso il finanziamento di cinque borse lavorative per cinque donne, dalla durata di sei mesi, per l’inserimento nel mondo del lavoro. Al momento le tirocinanti inserite stanno svolgendo attività di segreteria, sostegno scolastico nel doposcuola, assistente in struttura per anziani, barista e servizi socio sanitari. Grazie al progetto inoltre sei donne hanno già svolto il corso Haccp.

Una delle primarie necessità delle donne maltrattate è proprio quella di uscire da una condizione di dipendenza economica. Questo necessita un impegno su vari fronti primo tra tutti investire sulla formazione, in modo da acquisire competenze spendibili sul mercato del lavoro. In seguito il supporto nella gestione dei figli, in modo da permettere loro di formarsi.

Gli obiettivi de “La cassetta degli attrezzi” sono avviare percorsi di accompagnamento all’autonomia di donne vittime di violenza, acquisire competenze specifiche nel settore della ristorazione, la sperimentazione di inserimento lavorativo sottoforma di tirocini e ultimo ma non ultimo il supporto delle donne nell’organizzazione familiare.

“L’Arca dei Bimbi”. L’ultimo progetto in ordine cronologico, partito dal mese di aprile 2021, mira ad intervenire sui bambini e bambine vittime di violenza assistita.

L’esperienza maturata negli anni dal Centro Aiuto Donna Lilith ha messo in luce l’esigenza di una maggiore attenzione verso i minori vittime di violenza diretta e assistita, rispetto ai quali si rendono necessarie azioni di supporto volte al recupero delle risorse danneggiate o parzialmente acquisite a seguito di eventi traumatici vissuti. Diventa dunque necessario prevedere azioni di tipo educativo, in cui i più piccoli possano sentirsi protetti e accolti in uno spazio dedicato ai loro bisogni.

Quest’ultimo progetto, reso possibile dal fondamentale sostegno di Fondazione CR Firenze, mira a lavorare sulla promozione di relazioni positive, in quanto assistere a comportamenti violenti nell’infanzia può provocare il riproporre degli stessi modelli. In questi casi si possono infatti notare comportamenti aggressivi, adultizzazione, isolamento, difficoltà scolastiche, introversione.

Parallelamente si rende necessario offrire alle madri un percorso di sostegno alla genitorialità per renderle consapevoli circa le proprie fragilità e l’influenza del maltrattamento subito sull’esercizio del proprio ruolo genitoriale. Insieme alle azioni di tipo psico-educativo sono supportate anche le esigenze evidenziate nel percorso di accoglienza nel Centro Lilith, ovvero aspetti di tipo sanitario, alimentare e scolastico.

Gli obiettivi specifici de “L’Arca dei Bimbi” sono l’intervento sulle conseguenze derivanti dalla violenza assistita promuovendo modalità relazionali positive, offrire alle donne vittime di violenza percorsi psicologici di gruppo sugli effetti post traumatici che potrebbero riversarsi nella capacità genitoriale, realizzare azioni strutturate psico-educative in cui bambini e bambine possano sentirsi protetti ed accolti in uno spazio a loro dedicato.

Fonte: Pubbliche Assistenze Riunite Empoli e Castelfiorentino – Comunicazione

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