Questa mattina il cardiochirurgo Pierluigi Stefano e il professor Niccolò Marchionni sono stati interrogati dal gup nel corso dell'udienza preliminare sul filone dell'inchiesta su presunte irregolarità nella procedura di selezione per la chiamata di un professore associato di cardiochirurgia del dipartimento di medicina sperimentale dell'Università di Firenze. I due sono indagati insieme ad altre sette persone.
Il professor Stefano - spiega suo avvocato difensore, Francesco Maresca - ha chiarito in modo esauriente l'infondatezza delle accuse specificando l'esatto ruolo degli altri soggetti di questo processo, in particolare di coloro che si ritengono parti offese dei fatti reato contestati".
Anche il professor Marchionni ha risposto alle domande del gup.
Per la vicenda il procuratore aggiunto di Firenze Luca Tescaroli ha chiesto il rinvio a giudizio per nove persone, tra cui anche l'allora rettore dell'Università Luigi Dei e l'allora dg dell'Azienda ospedaliero universitaria di Careggi Monica Calamai.
Secondo l'accusa, Calamai e Dei avrebbero fatto pressioni affinché il posto di professore associato fosse assegnato a Stefano, già direttore della Sod complessa di cardiochirurgia dell'Aou di Careggi, in modo che controllasse sia la cardiochirurgia universitaria che quella ospedaliera
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