E-Leo 2.0, l’archivio digitale leonardiano anche su cellulare e pc

Consultare da remoto l'immenso patrimonio di manoscritti e disegni di Leonardo direttamente dal proprio pc, tablet o smartphone. Lo rende possibile “e-Leo”, il più vasto archivio digitale sulle opere del Genio realizzato dalla Biblioteca Leonardiana di Vinci, il centro di ricerca e documentazione per gli studi leonardiani che fa capo all'Amministrazione comunale della città che diede i natali a uno dei più grandi artisti e scienziati della storia dell'umanità.

Oggi, giovedì 17 giugno, il Comune di Vinci e la Biblioteca Leonardiana hanno presentato al pubblico e alla stampa la nuova versione aggiornata dell'archivio digitale, progetto nato nel 2004 e caricato in rete per la prima volta nel 2007, all'indirizzo www.leonardodigitale.com. Da quell'anno, e-Leo rappresenta a tutti gli effetti l'unica pubblicazione on line quasi integrale del lascito leonardiano, che con il passare del tempo è stato implementato con nuove opere e reso più facilmente accessibile per gli utenti di tutto il mondo.

“E-Leo è uno degli obiettivi che si è posto l'Amministrazione comunale di Vinci, a partire dal 2007 - ha affermato il sindaco di Vinci, Giuseppe Torchia - Dietro questo progetto c'è una grande intuizione, quella di utilizzare e sfruttare le nuove tecnologie per rendere fruibili a un pubblico potenzialmente illimitato il patrimonio culturale di Leonardo. Tutto il sapere prodotto dal Genio è custodito nella nostra Biblioteca a lui dedicata, un'istituzione di prestigio internazionale che non ha eguali al mondo. Dopo l'inaugurazione dei nuovi spazi espositivi della Palazzina Uzielli, che consentono di utilizzare la realtà virtuale per conoscere le macchine leonardiane, la presentazione del archivio digitale e-Leo 2.0 rappresenta un ulteriore passo verso la fruizione della cultura attraverso le innovazioni tecnologiche. L'amministrazione comunale sta puntando molto su questo e continuerà a lavorare su tale strada”.

L’aggiornamento software di e-Leo ha riguardato un restyling della grafica del sito e dei suoi componenti, con attenzione alle esigenze di responsività. Un lavoro durato circa un anno e curato, per quanto riguarda la struttura interna del codice e della grafica, dalla ditta Adiacent del Var Group di Empoli.

“L'obiettivo di questo progetto – ha spiegato la vicesindaca di Vinci con delega alla Cultura e all'Innovazione tecnologica, Sara Iallorenzi - è di offrire uno strumento efficace di studio e consultazione delle opere di Leonardo da Vinci, oltre che di valorizzazione della collezione presente nella nostra biblioteca. Nel corso del 2019 abbiamo iniziato a lavorare sull'aggiornamento del software e della grafica, che hanno reso questo strumento ulteriormente performante e aperto a ulteriori potenziali sviluppi, oltre ad aver consentito la consultazione anche da smartphone e tablet”.

La Biblioteca Leonardiana possiede il corpus di tutte le opere di Leonardo da Vinci pubblicate a partire dalla prima edizione del Trattato della pittura del 1651. Un corpus ingente come numero di fogli, circa 4.100: 22 codici manoscritti (includendo il Codice Leicester, Melinda & Bill Gates Collection, smembrato nel 1981), 3 ampie raccolte di fogli rilegati in volumi da successivi collezionisti, rifascicolate in tempi recenti (il Codice Atlantico alla Biblioteca Ambrosiana di Milano, i circa 600 disegni della Royal Library di Windsor, il Codice Arundel alla British Library), oltre a numerosi fogli sparsi in collezioni pubbliche e private.

“Il patrimonio di manoscritti e disegni di Leonardo rappresenta un corpus prezioso ma allo stesso tempo frammentato e quindi difficilmente accessibile sia per utenti occasionali che per ricercatori e studiosi - ha evidenziato Iallorenzi - Questo fa capire il grande lavoro che è stato portato avanti e dà un valore aggiunto alla raccolta, oggi finalmente ancora più accessibili”.

L'intento dell'Amministrazione comunale, infatti, è stato fin dall'inizio di realizzare non un semplice contenitore di documenti digitalizzati finalizzato alla tutela e conservazione della collezione della biblioteca, ma un archivio di consultazione all'avanguardia, utile per l'analisi e lo studio dei testi, nello specifico le opere di Leonardo da Vinci, ma anche per un più ampio e generalizzato trattamento di testi di argomento tecnico-scientifico tardo medievali e rinascimentali (l’archivio ad oggi include infatti anche opere di Francesco di Giorgio Martini e Bonaccorso Ghiberti ed è destinato a essere ulteriormente ampliato con altre opere e autori).

Le sezioni attualmente consultabili sono Sfoglia, Ricerca nel testo, Glossario, Indice dei disegni. In Sfoglia la pagina leonardiana è presentata nella integrità e complessità di testo e disegno, affiancati e consultabili in simultanea. Il materiale è stato digitalizzato a una risoluzione dai 300 dpi in su.

Di rilevante importanza la sezione del Glossario, utile per conoscere la lingua e i termini usati da Leonardo nei suoi scritti. Questa sezione è stata diretta da Paola Manni e Marco Biffi, nell’ambito di una collaborazione tra Biblioteca leonardiana, C.L.I.E.O. dell’Università di Firenze (poi Dipartimento di lettere e filosofia) e Accademia della Crusca. Ma la grande intuizione di realizzare questo strumento fu di Romano Nanni, già direttore della Biblioteca Leonardiana, consapevole della lacuna nella bibliografia leonardiana sul tema della lingua di Leonardo.La sezione comprende per ora tre glossari, quello dei sostantivi della meccanica applicata relativi ai Codici di Madrid e Atlantico, a cura di Paola Manni e Marco Biffi, quello dei termini dell'ottica e della prospettiva nei Manoscritti dell'Institut de France, a cura di Margherita Quaglino, e quelli anatomici tratti dal corpus dei disegni leonardiani di Windsor a cura di Rosa Piro.

In programma è il trattamento dei termini dell’architettura nei manoscritti di Leonardo da Vinci, a cura di Marco Biffi.Per il futuro, l'Amministrazione comunale ha in programma di continuare a implementare ulteriormente la banca dati di e-Leo, offrendo ulteriori servizi per studiosi e appassionati leonardiani.

Fonte: Comune di Vinci - Ufficio stampa

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